Parigi, ancora: ancora nudo terrore travestito da guerra di religione: questa volta più molecolare e meno giustificato, con obiettivi a casaccio (per noi, ma non per gli assassini, che hanno meticolosamente pianificato): chi prendeva un caffè, chi ascoltava una rock band, chi tifava in uno stadio... Cose ordinarie: cose che ci fanno apprezzare la bella quotidianità della vita. Ma il terrore agisce così: trasforma la letizia in tragedia, cambia verso al bene. Gli assassini dicono che lo fanno in nome di Allah. Ci riesce difficile accettare un Dio che voglia la morte degli uomini. Sarà per questo che il Papa ha ribadito che usare la religione per giustificare l'assassinio è una bestemmia. A questa perversa logica simbolica e religiosa corrisponde il sangue di decine di vite. Sangue innocente. Tanto sangue: i dati pubblicati in questi giorni ci dicono che il terrorismo fondamentalista uccide migliaia di innocenti, per la più parte musulmani. E` una questione mondiale: è – come diceva il Papa – una guerra mondiale “a pezzi”. Se è così allora queste vittime sono dei caduti. E noi renderemo loro onore cercando le vie che prima o poi portino ad una pace possibile, ad un giusto ordine. Perchè prima o poi la pace arriva. Sempre. Anche se di fronte alle tragedie ci rendiamo conto che, umanamente, è sempre troppo tardi.
Parigi, Brescia e altre nove città. In questo mondo ci sono ancora i fascisti, che portano il loro contributo al dibattito attaccando le sedi della Caritas (e del Pd) perchè si organizza (si facilita) l'accoglienza dei profughi. E così ecco sagome umane tricolori per terra e manifesti funebri contro lo ius soli (cioè la cittadinanza italiana acquistata da chi nasce sul suolo italiano). Secondo questi esisterebbe addirittura un disegno per annientare l'identità italiana. Come se l'identità italiana fosse un problema razziale. Come se l'identità italiana non fosse largamente fondata proprio su esperienze di migrazione: questo Paese, piaccia o no, con la migrazione ha una storia lunga e ancora aperta. I migranti riscrivono le identità di tutti, come è sempre stato nella storia. Fermare la storia non ha mai avuto senso, ha sempre rappresentato la linea della sconfitta. Semmai colpisce vedere proprio questi migranti sventolare felicemente la bandiera blu dell'Unione europea quando c'è in atto una campagna di alcuni “europei” contro l'Europa! Le conquiste morali e civili dell'Europa sono ridicolizzate dagli europei stessi (per fortuna sono pochi): è quasi ridicolo vedere che l'orgoglio per le radici europee appartiene più a qualche migrante che a qualche sedicente europeo. Saranno loro a salvare l'identità europea?
E infine Roma. Anche quest'anno la legge di stabilità penalizza i patronati. In realtà si tratterebbe di denaro dei lavoratori, di loro redditi espressamente destinati a questo fondo, ma il Governo va avanti lo stesso, sottraendo risorse a questo servizio che, come abbiamo più volte dimostrato con i nostri rapporti sull'attività, permette ai cittadini di trasformare i fatti della vita in tutele: l'invecchiamento, l'invalidità, l'infortunio, la maternità, la disoccupazione e quant'altro. I patronati permettono ai cittadini di sentirsi più cittadini: mentre con questi tagli, da oggi, i patronati si sentono meno patronati. Forse occorrerà pensare a un nuovo patto tra pubblico e privato, affinchè non occorra pietire le risorse alla politica, ma la politica consegni le giuste risorse a chi si occupa delle vite dei cittadini.