Carta canta

Carta canta

n° 1 aprile 2023 / Anno 64 - n. 522

Scarica il giornale in formato PDF

#EDITORIALE

Politica, ritrovare la bussola

di Pierangelo Milesi (presidente provinciale Acli)

 

Lo spirito della Carta.

Ricorre quest’anno il 75° anniversario della promulgazione della Costituzione italiana. Un’occasione propizia per approfondire il dettato costituzionale a diversi livelli. La Costituzione resta per tutti noi una “bussola”, come l’ha definita il Presidente della Repubblica nel suo discorso di fine anno, ripercorrendo alcuni punti salienti della vita del nostro Paese: la guerra in Ucraina e la crisi energetica, le difficoltà di imprese e famiglie, i giovani con le loro speranze per il futuro.

Nel rilevare come le elezioni politiche dello scorso settembre abbiano offerto un chiaro risultato che “ha consentito la veloce nascita del nuovo governo, guidato, per la prima volta, da una donna”, il Presidente Mattarella ha constatato che “la nostra democrazia si è dimostrata dunque, ancora una volta, una democrazia matura, compiuta.” Per Mattarella questa consapevolezza, nel rispetto della dialettica tra maggioranza e opposizione, ci “induce a una comune visione del nostro sistema democratico, al rispetto di regole che non possono essere disattese, del ruolo di ciascuno nella vita politica della Repubblica. Questo corrisponde allo spirito della Costituzione”. Spirito che dobbiamo recuperare, continuando percorsi di formazione delle coscienze per promuovere partecipazione democratica, anche in considerazione del preoccupante dato di astensionismo dal voto registrato alle elezioni regionali, indicativo di una rassegnazione e sfiducia nella politica.

Nel frattempo abbiamo tragicamente superato l’anno dall’inizio della folle guerra in Ucraina scatenata dalla Federazione russa. “La risposta dell’Italia, dell’Europa e dell’Occidente è stata un pieno sostegno al Paese aggredito e al popolo ucraino, il quale con coraggio sta difendendo la propria libertà e i propri diritti”, ha proseguito il Presidente nel suo discorso. Poi l’auspicio, che condividiamo: “Se questo è stato l’anno della guerra, dobbiamo concentrare gli sforzi affinché il 2023 sia l’anno della fine delle ostilità, del silenzio delle armi.” “La pace” - ha ricordato Mattarella - “è parte fondativa dell’identità europea.” Ci pare però che sotto il profilo del dialogo e della mediazione politica internazionale si sia prodotto uno sforzo ancora troppo poco efficace.

E in un mondo interconnesso tutto è collegato, anche le conseguenti tragedie, come la strage di migranti avvenuta nelle coste calabresi. Come ha detto l’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, “non è stato un incidente, bensì la naturale conseguenza delle politiche italiane ed europee di questi anni, la naturale conseguenza del modo in cui noi cittadini, noi cristiani, malgrado il continuo appello di Papa Francesco, non abbiamo levato la nostra voce, non abbiamo fatto quel che era necessario fare, girandoci dall’altra parte o rimanendo tiepidi e timorosi”. Parole chiare, dure, vere.

La pace, la libertà, la democrazia, i diritti che abbiamo conquistato non sono condizioni scontate, né acquisite una volta per tutte. La democrazia vive di impegno nel presente, ma si alimenta di memoria e di visione del futuro. Occorre preparare il domani. Interpretare e comprendere le cose nuove. La velocità delle innovazioni è incalzante; e ci conduce in una nuova era, che già cominciamo a vivere. Un’era che pone anche interrogativi sul rapporto tra la persona umana, lo sviluppo e la natura. Basti pensare alle conseguenze dei mutamenti climatici, come la siccità o il fenomeno delle migrazioni forzate. Cambiano gli stili di vita, i consumi, i linguaggi. Mutano i mestieri e l’organizzazione della produzione. Scompaiono alcune professioni; altre si formano.

I cambiamenti vanno governati per evitare che possano produrre ingiustizie e creare nuove marginalità. L’autentica missione della politica consiste, proprio, nella capacità di misurarsi con queste novità, guidando i processi di mutamento. Per rendere più giusta e sostenibile la nuova stagione che si apre. La cassetta degli attrezzi per farlo è la nostra Costituzione: ci indica la responsabilità e ci sollecita a riconoscerci comunità di vita.

L’orizzonte del futuro costituisce anche l’oggetto dell’imminente confronto elettorale per le elezioni amministrative, che coinvolge anche la città capoluogo della nostra provincia. Abbiamo il dovere di offrire alle forze politiche che sono in campo, proposte adeguate e concrete, sostenendo anche la generosità e le competenze di persone che nelle Acli si sono formate e hanno servito la comunità associativa.

 

 

In questo numero di Battaglie Sociali

 

Filo Rosso
SSN, presidio di unità del Paese (di Stefano Dioni)
Cinque motivi per non pagare le tasse (di Francesca Bertoglio)
Le macchine che rubano il lavoro agli uomini (di Fabrizio Molteni)

I segni dei tempi
Elezioni regionali. Governare il vuoto (di Roberto Rossini)

Fatti non foste
Il dialetto? Alla portata della cultura (di Massimo Lanzini)

Librarti
a cura della redazione 

Inside
di Rita Tagassini

Rango costituzionale per i consumatori
di Fabio Scozzesi

Sportello Lavoro
di Fabrizia Reali

La rivalutazione delle pensioni
di Stefano Dioni

La Costituzione? Non mi interessa
di mons. Alfredo Scaratti

 

e molto altro...

X

Cosa stai cercando?