Celebriamo il settantaseiesimo anniversario della Liberazione, grazie alla quale abbiamo visto la sconfitta del nazifascismo. Siamo passati dall’idea di potenza, di superiorità di razza, di sopraffazione di un popolo contro l’altro, a quella di cooperazione nella libertà e nella pace.
La pandemia del virus che ha colpito tutti i popoli ci costringe a celebrare la Liberazione ancora in difficili condizioni sanitarie, sociali ed economiche. Risulta ancora più importante fare memoria della Resistenza, della lotta di Liberazione, di quelle pagine decisive della nostra storia, dei coraggiosi che vi ebbero parte, resistendo all’oppressione, rischiando per la libertà di tutti.
Per le Acli bresciane questo significa ribadire i valori di libertà, giustizia e coesione sociale. Grazie a questi valori, pur partendo da una condizione di grande sofferenza, abbiamo saputo allora superare ostacoli che sembravano insormontabili.
In mezzo alle difficoltà odierne, le Acli bresciane invitano a saper cogliere ed evidenziare le energie positive che resistono nelle nostre comunità e che sole possono portarci, oggi come allora, ad una nuova rinascita. Riprendere in mano il proprio destino è questione di popolo, non solo di decreti governativi: è ancora il momento della responsabilità e della solidarietà, che devono essere il volto delle nostre comunità.
Anche per questo le Acli bresciane intendono dedicare questo 25 aprile ai Sindaci e agli amministratori locali delle nostre comunità: in questo anno di pandemia hanno saputo esprimere la consapevolezza di un comune destino come riserva etica, di straordinario valore civile e istituzionale. Vogliamo ringraziarli per essere stati punto di riferimento, tenacemente impegnati a condividere la sofferenza, a promuovere le solidarietà, a coltivare la speranza e facilitare la ripresa delle nostre comunità. I Comuni sono stati il livello dello Stato più prossimo ai cittadini, concretizzando la possibilità di superare le avversità senza lasciare indietro nessuno, in particolare i più fragili.
Nella dura prova di una malattia che ha spezzato e spezza ancora tante vite, siamo chiamati tutti, istituzioni e cittadini, forze politiche, forze sociali ed economiche, professionisti, intellettuali, operatori di ogni settore, a corrispondere per il recupero di una piena sicurezza per la salute e al contempo per una azione di rilancio e di rinnovata capacità di progettazione economica e sociale.
È la nostra Resistenza: affrontarla insieme – lo sappiamo dalla storia – è la garanzia per il futuro delle nostre comunità.
Buon #25aprile!
Ora e sempre, resistenza!