Anche le Acli bresciane, collaborando per favorire percorsi di orientamento al lavoro, partecipano all'iniziativa promossa dalla Diocesi di Brescia. Il Vescovo Pierantono Tremolada, per rispondere alle gravi emergenze generate dall’epidemia Covid-19, in occasione del Giovedì Santo, ha istituito il Fondo diocesano di solidarietà “do.Mani alla speranza” al quale sono chiamati a contribuire tutti i fedeli e primariamente “la Caritas diocesana e i ministri ordinati, in particolare i presbiteri”. Il Regolamento del Fondo di solidarietà, dopo la presentazione al Vescovo e al Consiglio episcopale, è stato approvato dal Collegio dei Consultori e dal Consiglio diocesano affari economici. Alla data del 28 aprile sono stati raccolti 214.402 euro a cui si aggiungono i 250mila euro messi a disposizione dalla Caritas.
I principi ispiratori. I principi ispiratori delle azioni del Fondo sono la gratuità, la corresponsabilità, la carità e la trasparenza. I contributi per la costituzione del Fondo potranno pervenire dall’Ente Diocesi, dalla Caritas, che fin dall’inizio provvede alla erogazione di 250mila euro, dai sacerdoti e diaconi, dai laici, da Enti, Congregazioni religiose, Associazioni, Istituti di credito e Fondazioni, e da eventuali raccolte finalizzate da parte delle comunità parrocchiali. Le offerte dovranno essere tracciate, pertanto potranno pervenire in due modalità: con bonifico avente come beneficiario la Diocesi, Iban IT63C 03111 11236 0000 0000 3463 Causale Fondo solidarietà Covid-19; con assegno bancario da consegnare all’Ufficio amministrativo della Curia indicando come beneficiario “Diocesi di Brescia - Fondo Solidarieta’ Covid-19”. L’elenco dei donatori resta riservato.
La gestione. La liquidità del Fondo diocesano di solidarietà viene gestita direttamente dalla Caritas Diocesana attraverso i parroci con criteri di capillarità, collaborazione e sussidiarietà. In prima istanza, nelle varie parrocchie i parroci in sinergia con le Caritas parrocchiali raccolgono le domande di aiuto attraverso modelli già predisposti; successivamente le richieste firmate dal parroco sono inviate alla Caritas diocesana, che procede a devolvere le risorse disponibili del fondo secondo la modalità concordata con il parroco. L’erogazione, a fronte di un reddito familiare percepito, è prevista per non più di tre mesi fino ad un massimo di: 400 euro al mese se singolo; 700 euro al mese se 2 componenti; 1.000 euro al mese per più componenti.
Altre forme di sostegno. Rimangono in essere le forme di sostegno previste nell’iniziativa “Mano Fraterna” di Caritas: può offrire una risposta più ampia ai bisogni delle persone. Caritas mantiene l’impegno di accompagnamento alla ricollocazione lavorativa attraverso il progetto “Sostegno all’occupazione”. La collaborazione dell’Ufficio per l’impegno sociale con Acli e Mcl sostiene un orientamento per chi ha perso il lavoro. Caritas e il Consultorio Diocesano hanno, inoltre, attivato il servizio “Accanto a te”, uno spazio di ascolto e supporto psicologico, spirituale nell’emergenza.
Testo tratto dal sito www.lavocedelpopolo.it