Fate sempre tesoro delle vostre radici.

Giovedì 12 dicembre 2024

Conversazione con Sandro Albini e figure storiche delle Acli

                                                                       “Fate sempre tesoro delle vostre radici”

                                                                                         Papa Francesco


“Chi si appresta a compiere un nuovo cammino ha il bisogno e il piacere di riprendere in mano le sue radici per disegnare un futuro possibile”: con queste parole la presidente delle Acli provinciali Stefania Romano ha introdotto l’incontro di mercoledì 11 dicembre con Sandro Albini, una delle figure protagoniste della storia delle Acli bresciane; con lui nella sede di via Corsica altri esponenti di spicco del “nucleo storico” dell’associazione: Lucio Bregoli, Stefano Dioni, Vincenzo Fiorani, Giuseppe Foresti, Renzo Fracassi, Maurillo Lovatti, Dante Mantovani, Sandro Pasotti, Gianni Rossini, Roberto Rossini. Con loro la presidente Stefania Romano, il vicepresidente Fabrizio Molteni, Emilio Loda presidente di Us Acli e nella presidenza dell’associazione.

Sandro Albini fu alla guida delle Acli bresciane dal 1976 al 1981, in contesti storici, politici e sociali completamente diversi da quelli di oggi, come ha sottolineato lo stesso Albini all’incontro: allora le Acli “operavano dentro dinamiche sociali definite: nella classe operaia si collocavano come Movimento Operaio Cristiano; nel mondo cattolico come componente sociale. Poi si litigava tra chi sosteneva la prevalenza dell’una o dell’altra declinazione. Società, politica, sindacato denunciavano le diverse affiliazioni ideologiche ma circolavano idee, visioni del mondo, utopie anche. Il singolo era parte di un tessuto sociale ancora permeato dalle categorie della cultura contadina: solidarietà, vicinanza, rispetto delle regole alla base della convivenza civile. Ora classe operaia, mondo cattolico, ideologie e lucciole sono scomparse e, se non capisco male, al loro posto c’è tecnologia, economia, finanza”.

Dalle testimonianze di queste figure storiche per le Acli bresciane (e non solo) è emersa la constatazione che la nostra associazione è stata, ed è ancora oggi, parte attiva e dalla riconosciuta autorevolezza della storia del nostro Paese: “Condividere ricordi e raccogliere suggestioni per il presente e il futuro sono ingredienti importanti per continuare a fare bene le Acli”, ha aggiunto Stefania Romano, raccogliendo desideri e suggerimenti su come dovranno essere le Acli dei prossimi 80 anni.

Nel 2025 infatti le Acli bresciane festeggeranno proprio gli 80 anni di esistenza e lo faranno declinando nel concreto le linee di mandato uscite dalla stagione congressuale 2024: assumere la fraternità come nuovo paradigma politico, considerare la pace come priorità, rilanciare il progetto europeo, cura e promozione della formazione politica-popolare di cittadine e cittadini nonché di azioni per affrontare questioni ormai rese drammatiche anche nel nostro territorio: casa, sanità, lavoro sicuro e dignitoso, disuguaglianze.

Per affrontare tutti questi nodi al meglio, con gentilezza, tenerezza, concretezza e con il consueto stile popolare, sinodale, democratico, pacifico, cristiano delle Acli, c’è bisogno anche e ancora del contributo di pensiero e di azione di chi, come Sandro Albini e i presenti all’incontro dell’11 dicembre, rappresenta le radici della nostra associazione.

L’albero con radici profonde non dubita mai che la primavera tornerà.

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