Si è tenuto lo scorso 26 aprile il Congresso provinciale della Fap, la Federazione Anziani e Pensionati delle Acli, che raggruppa oltre 2800 pensionati bresciani.
Oltre a rinnovare gli organismi del livello provinciale, si è trattato della prima tappa che porterà al Congresso regionale (in programma per il 25 maggio a Milano) e al Congresso nazionale che si terrà a giugno a Roma.
Il Congresso del 26 aprile ha eletto il nuovo Comitato provinciale (composto da 15 membri), il quale nella prima riunione che si è tenuta mercoledì 16 maggio, ha confermato Luciano Pendoli come Segretario provinciale. Inoltre è stata eletta la Segreteria provinciale (che affiancherà Pendoli nel mandato dei prossimi 4 anni), composta da Imelda Rigosa, Dante Mantovani, Gianni Rossini e Gianmario Turelli.
Il Congresso inoltre ha approvato la mozione che impegna i nuovi organismi a lavorare per
- coinvolgere anziani e pensionati nelle proposte politiche sulla riforma del welfare, nella partecipazione attiva nella vita familiare, comunitaria e sociale con uno sguardo rivolto anche all’aspetto spirituale;
- promuovere una progettazione cooperativa tra le Acli Provinciali, il Patronato e le Associazioni specifiche, quale indicazione di un percorso unitario di tutto il sistema Acli, per meglio rispondere alle esigenze sempre più complesse poste dalla società odierna;
- coltivare e promuovere il radicamento territoriale coltivando e promuovendo una sempre maggiore relazione e collaborazione con i Circoli, le Zone;
- prestare attenzione e promuovere azione politica attorno a temi che riguardano in particolare gli anziani, ma non solo, quali:
- il volontariato di welfare territoriale, quale sentinella delle politiche sociali nelle realtà locali, con particolare attenzione ai piani di zona;
- le politiche sanitarie e socio sanitarie, come attuate nella riforma lombarda, con particolare attenzione alle cronicità che vedono coinvolti gli anziani;
- le attività di cura, con particolare attenzione allo sviluppo e valorizzazione del lavoro di cura (badanti) e dei caregiver quali soggetti di nuove e maggiori tutele non solo per gli anziani, ma per tutte le persone in stato di difficoltà;
- promuovere il dialogo e il rapporto intergenerazionale, facendo si che l’esperienza di vita e le qualità acquisite possano aiutare le giovani generazioni nella costruzione del loro futuro;
- le politiche previdenziali, quale sostegno economico per gli anni post lavorativi delle dei lavoratori.