No all'autonomia differenziata: mettici la firma!

Martedì 23 luglio 2024

Anche le Acli promuovono la raccolta firme a sostegno del referendum

Le Acli provinciali, insieme ad oltre 30 realtà, fanno parte del Comitato bresciano che, in sinergia con tantissime città italiane, promuove la raccolta firme contro la legge sull’autonomia differenziata. La raccolta firme è iniziata sabato 20 luglio al mercato di piazza Loggia (dove un banchetto è in calendario anche sabato 27 luglio dalle 9 alle 12) e prosegue nelle feste popolari, nei mercati e in alcuni luoghi della provincia: invitiamo quindi a recarsi al banchetto più vicino e mettere la propria firma al referendum abrogativo della legge Calderoli.

“Siamo di fronte ad una legge ingiusta, che indebolisce l’Italia, mina la solidarietà nazionale e crea disparità tra Regioni su tematiche che riguardano i diritti fondamentali delle cittadine e dei cittadini, quali salute, istruzione, giustizia – fa appello la presidenza delle Acli provinciali - Chiediamo al mondo Acli di mobilitarsi per firmare e far firmare”.

A breve i circoli avranno indicazioni dettagliate sulle modalità dell’organizzazione dei banchetti e sulle occasioni di raccolta firme in calendario nelle prossime settimane.


La Legge Calderoli va abrogata perché aumenterà i divari territoriali e peggiorerà le già insopportabili diseguaglianze sociali, a danno di tutta la collettività e, in particolare, di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati, giovani e donne.

► DIVIDE IL PAESE L’autonomia differenziata spacca l’Italia in tante piccole patrie, condannando il Paese all’irrilevanza politica ed economica, anche a livello europeo. E questo non è un problema solo del Mezzogiorno, ma anche del sistema produttivo del centro-nord.

► IMPOVERISCE IL LAVORO Mette in discussione il contratto collettivo nazionale, che rappresenta un pilastro dell’unità e della coesione del Paese, per rispolverare le gabbie salariali che determinerebbero un ulteriore impoverimento dei salari.

► COLPISCE LA SICUREZZA Regionalizza e frammenta la legislazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, alimentando una competizione territoriale al ribasso sulla pelle di lavoratrici e lavoratori.

► SMANTELLA L’ISTRUZIONE PUBBLICA Regionalizzando la scuola, infligge un colpo mortale alla stessa identità culturale dell’Italia. Difendiamo il diritto di studentesse e studenti a una scuola pubblica, nazionale, aperta al mondo.

► PRIVATIZZA LA SALUTE Compromette definitivamente il Servizio Sanitario Nazionale: il diritto alla salute sarà riservato a chi potrà permetterselo, e le Regioni saranno ancor più libere di accelerare il processo di privatizzazione in atto.

► DEMOLISCE IL WELFARE UNIVERSALISTICO Lasciando il “residuo fiscale” alle Regioni più ricche, priva il welfare pubblico e universalistico di risorse fondamentali per garantire i diritti sociali a tutte le cittadine e i cittadini.

► FRENA LO SVILUPPO Sottrae totalmente allo Stato la competenza su materie strategiche: politiche energetiche; reti e infrastrutture; telecomunicazioni; porti e aeroporti; trasporti; ricerca scientifica; ambiente; cultura; rapporti con l’Ue; commercio con l’estero; protezione civile; previdenza complementare e integrativa; etc., pregiudicando le prospettive dell’intero sistema economico nazionale.

► FRAMMENTA LE POLITICHE AMBIENTALI Rendendo impossibile un efficace contrasto al cambiamento climatico e la conversione ecologica del nostro sistema produttivo.

L’ITALIA DEVE ESSERE UNITA, LIBERA E GIUSTA
Firma CONTRO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA


 
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