E' stato eletto dal 26° Congresso delle Acli provinciali di Brescia che si è tenuto sabato 26 settembre presso il Teatro Santa Giulia del Villaggio Prealpino a Brescia, il nuovo Consiglio provinciale (che resterà in carica fino al 2024 e che, nella prima seduta, eleggerà il nuovo Presidente provinciale).
L'organo è composto da 36 componenti eletti dal Congresso: 24 eletti dai delegati, in rappresentanza dei 72 circoli Acli presenti in provincia di Brescia e 12 eletti dai Presidenti dei circoli stessi. A loro si aggiungeranno i consiglieri provinciali membri di diritto (presidenti delle 8 zone - già eletti a febbraio - e presidenti delle Associazioni specifiche).
La giornata si è aperta con gli adempimenti congressuali e la preghiera guidata dall'Accompagnatore Spirituale don Alfredo Scaratti, ed è proseguita con la ricca relazione del Presidente Pierangelo Milesi. Hanno portato poi il loro saluto numerosi rappresentanti delle istituzioni (tra i quali il Presidente della Provincia Samuele Alghisi e il Sindaco di Brescia Emilio Del Bono), della Diocesi, del mondo sindacale e dell'associazionismo, e i rettori delle Università cittadine. I lavori sono stati chiusi dal Presidente nazionale delle Acli Roberto Rossini. Immediatamente dopo la pausa per il pranzo le delegate si sono riunite in assemblea per eleggere il nuovo Coordinamento Donne. I lavori in assemblea sono poi ripresi con decine di interventi dei delegati presenti, e sono proseguiti fino alla gradita visita del Vescovo Mons. Pierantonio Tremolada, intervenuto per proporre una riflessione sulla Parola di Dio. Il Presidente Milesi ha poi ripreso gli interventi dei delegati ed ha chiuso il Congresso avviando le elezioni per il nuovo Consiglio Provinciale.
Questo l'elenco dei consiglieri provinciali eletti.
Consiglieri provinciali eletti dai delegati del Congresso
1 Belli Sandra - Circolo di Castenedolo
2 Bonetti Alessio - Circolo di Sant’Eufemia
3 Corradi Valerio - Circolo di Medio Chiese
4 Danesi Giacomo - Circolo di Ponte San Marco
5 Deliziosi Donatella - Circolo di Leno
6 Foresti Giuseppe - Circolo di Cazzago San Martino
7 Frassine Maria - Circolo di Castenedolo
8 Lanzoni Veronica - Circolo di Chiesanuova
9 Mantelli Giacomo - Circolo di San Polo
10 Mantovani Dante - Circolo di San Polo
11 Merigo Marco - Circolo di Caino
12 Milesi Pierangelo - Circolo dell'Alta Valle Camonica
13 Molteni Fabrizio - Circolo di San Polo
14 Morandi Francesca - Circolo Corsica
15 Morandini Giacomo - Circolo di Media Valle Camonica
16 Muchetti Betty - Circolo di Leno
17 Pasini Laura - Circolo Corsica
18 Pendoli Luciano - Circolo del Villaggio Prealpino
19 Romano Stefania - Circolo Giardino
20 Salogni Marco - Circolo di Chiari
21 Sandrini Giovanni - Circolo di Calvisano
22 Siverio Ettore - Circolo di Ponte San Marco
23 Troncatti Martino - Concesio Pieve
24 Zorzi Lorenzo - Circolo di Gussago
Consiglieri provinciali eletti dai Presidenti di Circolo
1 Amidani Diego - Circolo di Folzano
2 Benini Lucia - Circolo di Caino
3 Dioni Stefano - Circolo della Badia
4 Facchi Gianmario - Circolo di Borgosatollo
5 Fanton Cristian - Circolo di Calvisano
6 Fracassi Renzo - Circolo di Flero
7 Mazzotti Sandra - Circolo di Iseo
8 Pasotti Sandro - Circolo di Chiesanuova
9 Polonioli Lucia - Circolo di Media Valle Camonica
10 Signoria Chiara - Circolo Corsica
11 Turelli Gianmario - Circolo di Collebeato
12 Valzelli Paolo - Circolo di Darfo
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MOZIONE CONGRESSUALE
Approvata dal XXVI Congresso Provinciale del 26 settembre 2020
Il XXVI Congresso provinciale delle Acli bresciane, riunito il 26 settembre 2020, recepisce gli orientamenti del Consiglio nazionale e provinciale, fa propria la relazione del Presidente provinciale Pierangelo Milesi con le integrazioni frutto degli interventi congressuali che hanno arricchito il dibattito.
Un’Associazione che vuole avere intelligenza sociale deve sapersi inserire nel tempo che sta vivendo, ripensare sé stessa e tracciare qualche linea di futuro.
La pandemia che ci ha colpiti ha esasperato le già presenti disuguaglianze, spesso riflesso di una disumanizzazione delle relazioni che caratterizza la nostra epoca. Le Acli del 2020, abbracciando la visione del personalismo comunitario, rinnovano questo pensiero e lo traducono in progetti concreti, volti a rendere la società più giusta e più equa. La sfida è recuperare, per il futuro delle prossime generazioni, una visione europea umanista e sostenibile, investendo sullo sviluppo integrale, basato su politiche di cooperazione, solidarietà, contro la cultura dello scarto (anche delle persone).
In questo sono illuminanti l’insegnamento e l’esempio di Papa Francesco che, in particolare nella Lettera Enciclica Laudato Sì, rilancia il concetto rivoluzionario di “conversione ecologica”: sono “inseparabili la preoccupazione per la natura, la giustizia verso i poveri, l’impegno nella società e la pace interiore”, perché “l’ambiente umano e l’ambiente naturale si degradano insieme”.
Un’Associazione inclusiva e accogliente si apre all’incontro e all’ascolto, all’accompagnamento delle più svariate solitudini, per costruire reti di solidarietà senza confini.
I nostri circoli siano degli spazi che ci permettono di “stare nelle comunità” per “creare ponti e abbattere muri”, senza protagonismo, ma con spirito di servizio, orientato al bene comune.
I nostri circoli diventino “Laboratori di innovazione territoriale” per progettare nuove forme di presenza, semplici e generative, anche in collaborazione con altri attori del territorio, secondo i principi del welfare di comunità, come prevede anche la recente riforma del Terzo Settore.
E’ necessario dare impulso a “segretariati civili”, luoghi utili e concreti di promozione sociale, dove in ogni comunità i circoli possano offrire servizi e competenze, grazie alla presenza sinergica di CAF e Patronato e all’affiancamento delle associazioni specifiche.
L’emergenza del coronavirus ci ha posto di fronte ad una verità scontata, ma non sempre riconosciuta: gli uomini e le donne di ogni etnia, di ogni provenienza sono tutti uguali nella fragilità. Per questo continueremo a sostenere politiche che favoriscano una positiva integrazione, certamente non favorita dagli attuali “decreti sicurezza”.
Un’Associazione originariamente di lavoratori e per i lavoratori deve mantenere viva la sua fedeltà al lavoro, anche e soprattutto perché il lavoro è in costante mutamento, sull’onda di fenomeni quali la globalizzazione e la digitalizzazione dell’economia.
Il lavoro è condizione di libertà, di dignità e di autonomia per le persone. È allora necessario promuovere politiche inclusive e generative a sostegno dei lavoratori più fragili e sostenere proposte innovative su formazione continua e permanente e politiche attive del lavoro, su fisco, previdenza e assistenza.
Il cambiamento, dettato anche dalla pandemia, andrà sapientemente governato affinché la nuova fase non comporti condizioni di ulteriori precarietà ed esclusioni ma, al contrario, sia l’occasione per affrontare questioni centrali quali: il lavoro per i giovani, la disparità salariale tra uomini e donne, una migliore conciliazione dei tempi per la famiglia e per il lavoro, la lotta al lavoro irregolare e all’evasione fiscale, la sicurezza sul lavoro, segnato ancora da troppe morti. Questi saranno i temi che porremo al centro del dibattito sulla cultura e sul valore del lavoro odierno.
Un’Associazione che mette al centro la partecipazione democratica e l’impegno politico deve continuare a parlare di politica e interloquire con essa.
Durante questa pandemia abbiamo potuto assistere al manifestarsi di una solidarietà senza alcun distinguo ideologico, politico o religioso, solidarietà che richiede di essere rappresentata anche a livello politico ed istituzionale. Dobbiamo chiedere alla politica una conversione capace di ridarle credibilità, nella riscoperta della sua funzione di servizio disinteressato alla società.
Vorremmo partiti come luoghi di elaborazione partecipata di programmi e di preparazione di una classe dirigente capace di assumere ruoli istituzionali con una impostazione morale e culturale fondata sui valori della Costituzione. Abbiamo bisogno di statisti che pensino al bene comune e non di politici concentrati solo sulle prossime scadenze elettorali.
Vorremmo sindacati che ritornino a leggere i reali bisogni dei lavoratori, traducendoli in proposte concrete, e a stimolare la partecipazione attiva nei luoghi di lavoro.
La nostra Associazione deve contribuire a riabilitare la politica attraverso una forte funzione di pedagogia sociale, orientata ai valori costituzionali della dignità di tutte le persone, della solidarietà, dell’uguaglianza e della pace, virtù proprie anche di un autentico spirito europeista.
Un’associazione che guarda al futuro ri-parte dai giovani.
Se vogliamo che le ACLI continuino ad essere floride nei prossimi anni, occorre mettere in dialogo generazioni diverse e promuovere l’indispensabile ricambio generazionale, avviando iniziative rivolte ai giovani e promuovendo il loro protagonismo all’interno dei Circoli.
È sempre più necessario un ambiente associativo che sappia coniugare la spinta innovativa del digitale con i valori fondanti la propria missione, avviando nuove e moderne modalità di comunicazione.
Dovrà essere rigenerato nei modi e nei tempi l’impegno per la formazione popolare per rispondere al bisogno delle persone, soprattutto le più giovani, di avere un luogo di confronto, partecipazione e comprensione di ciò che accade a livello sociale, economico e politico.
Su questi elementi programmatici il Congresso invita il nuovo Consiglio Provinciale ad elaborare un articolato programma di attività e di presenza da condividere con tutta la base associativa.
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ORDINE DEL GIORNO
Approvato dal XXVI Congresso Provinciale del 26 settembre 2020
Il XXVI Congresso provinciale delle Acli bresciane, riunito il 26 settembre 2020, condividendo le linee contenute nel documento di base programmatica “Passione civile”, redatto in vista del Congresso nazionale del 13-15 novembre p.v.,
impegna i delegati
Gli auguriamo di poter continuare quanto seminato e avviato in questi 4 anni, anche se in un contesto sociale, politico, economico molto cambiato, potendo sviluppare temi, progetti, politiche che contribuiscano alla costruzione del bene comune.