«L'orribile notizia proveniente dalla Normandia dell'uccisione di un sacerdote mentre celebrava Messa suscita in noi ulteriore sgomento dopo la catena di attentati che stanno avvenendo nel cuore dell'Europa, e ci conferma nella convinzione che non bisogna cedere alla logica dell'odio bensì procedere sulla via della fraternità e della riconciliazione per ristabilire una convivenza nella pace e nella sicurezza». Questo il commento di Roberto Rossini, presidente nazionale delle Acli e pienamente condiviso dalle Acli bresciane, sul terribile omicidio di padre Jacques Hamel nella chiesa di Saint-Étienne-du-Rouvray nei pressi di Rouen.
«Siamo vicini – prosegue Rossini - a quella comunità cristiana così duramente colpita e alla Francia. Riaffermiamo il nostro impegno quale associazione formativa, di combattere l'odio con l'educazione al rispetto della dignità di ogni persona e la ferma, assoluta condanna di ogni violenza in nome di una presunta motivazione religiosa, anche assumendo a nostro criterio ispiratore – conclude il presidente Acli - quanto il parroco ucciso, padre Jacques, ha scritto nel bollettino parrocchiale di giugno e che oggi assume un significato profetico: “Possiamo ascoltare in questo tempo l'invito di Dio a prendere cura di questo mondo, per renderlo, là dove viviamo, più caloroso, più umano, più fraterno”».