Sacerdote francese assassinato: vincere l'odio con la riconciliazione

Martedì 26 luglio 2016

«L'orribile notizia proveniente dalla Normandia dell'uccisione di un sacerdote mentre celebrava Messa suscita in noi ulteriore sgomento dopo la catena di attentati che stanno avvenendo nel cuore dell'Europa, e ci conferma nella convinzione che non bisogna cedere alla logica dell'odio bensì procedere sulla via della fraternità e della riconciliazione per ristabilire una convivenza nella pace e nella sicurezza». Questo il commento di Roberto Rossini, presidente nazionale delle Acli e pienamente condiviso dalle Acli bresciane, sul terribile omicidio di padre Jacques Hamel nella chiesa di Saint-Étienne-du-Rouvray nei pressi di Rouen.

«Siamo vicini – prosegue Rossini - a quella comunità cristiana così duramente colpita e alla Francia. Riaffermiamo il nostro impegno quale associazione formativa, di combattere l'odio con l'educazione al rispetto della dignità di ogni persona e la ferma, assoluta condanna di ogni violenza in nome di una presunta motivazione religiosa, anche assumendo a nostro criterio ispiratore – conclude il presidente Acli - quanto il parroco ucciso, padre Jacques, ha scritto nel bollettino parrocchiale di giugno e che oggi assume un significato profetico: “Possiamo ascoltare in questo tempo l'invito di Dio a prendere cura di questo mondo, per renderlo, là dove viviamo, più caloroso, più umano, più fraterno”».

 

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