Ma...donna che lavoro! Riflessioni sul lavoro femminile

Giovedì 10 marzo 2022

Il Coordinamento Donne delle ACLI BRESCIANE dà notizia dell'incontro dal titolo "Ma... donna che lavoro!".  L'incontro si terrà giovedì 10 marzo alle ore 18:30, presso la sede delle Acli provinciali e in diretta sul canale YouTube delle Acli bresciane.

 

Al confronto sul tema del rapporto tra donne e lavoro saranno presenti Luisa Treccani, segretaria generale della Cisl scuola, che porterà uno spaccato di un settore ad alta presenza femminile, pesantemente investito dalla pandemia, e Paola Zini, docente di pedagogia all’Università Cattolica del Sacro Cuore, che parlerà di interconnessione tra famiglia e lavoro e integrazione tra lavoro e vita privata. Modera Elisabetta Muchetti Responsabile del Coordinamento donne Acli Brescia. Introduce Fabrizio Molteni Vicepresidente Acli Provinciali Brescia.

 

La componente femminile del mondo del lavoro è certamente quella che ha subito l’impatto maggiore, in senso negativo, di questi due anni di pandemia. Posti di lavoro persi, innalzamento della precarizzazione, aumento delle dimissioni volontarie, con un gran numero di donne che hanno lasciato il lavoro, necessità di contemperare lavoro, smart working, famiglia, quarantene dei figli. Problemi che si vanno ad aggiungere a quelli strutturali, di difficile gestione e, forse, di impossibile soluzione: è decisamente troppo alto il numero di donne inattive.

 

Un incontro in cui saranno al centro le donne ma rivolto anche agli uomini, per evitare la pura e semplice femminilizzazione dei problemi e cercare di affrontarli insieme.

Durante la serata ci saranno le testimonianze di alcune operatrici Acli che sono venute a contatto con le difficoltà di donne che hanno chiesto supporto agli sportelli Acli, per avere un quadro di quali sono le richieste più diffuse e cercare possibili risposte di sistema.

 

L’impatto della crisi generata dalla pandemia è stato particolarmente negativo sulle donne e si è tradotto non solo in una significativa perdita di posti di lavoro in settori dominati dalla presenza femminile, ma anche in condizioni di lavoro peggiori, in una accresciuta fragilità economica e in un conflitto vita-lavoro ancora più aspro del passato, fattori che hanno ampliato i divari di genere pre-esistenti.

 

Sono 312mila le donne in Italia che hanno perso il lavoro nell'anno della pandemia. I numeri che emergono dal Bilancio di genere, curato dal Dipartimento della ragioneria generale dello Stato, sono allarmanti: il tasso di occupazione femminile nel 2020 è sceso al 49% (quando per la prima volta nel 2019 aveva superato il 50%) mentre il divario rispetto a quello maschile è salito a 18,2 punti percentuali (contro il 17,9% del 2019). Il tasso di occupazione femminile scende poi ulteriormente tra le donne giovani (33,5%) e le donne che vivono nel Sud Italia (32,5%). E secondo un’indagine IPSOS 2021 condotta per Laboratorio Futuro, più di una donna su cinque non è riuscita a cercare lavoro nell’anno precedente pur avendo programmato di farlo.

 

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