«Mariuccia, la passione per la bellezza della vita»

Venerdì 19 aprile 2013

Riportiamo l'articolo di Adalberto Migliorati pubblicato il 19 aprile sul Giornale di Brescia, con il quale viene ricordata Maria Teresa Bonafini, per molti anni attiva anche nelle Acli provinciali di Brescia (fu membro di presidenza e, per alcuni anni, vicepresidente provinciale).

 

La passione per la vita. Nei suoi passaggi sereni e felici, come in quelli aspri e drammatici. Non sembri strano che un funerale si proponga come un inno alla vita. È la peculiarità della fede in Cristo, ma capita che non siano solo i sacerdoti a testimoniarla e suggerirla. Accade, nella chiesa cittadina di S. Antonio di Padova, nel rito funebre per Maria Teresa Bonafini, una donna che aveva voglia di vita. L’omelia del parroco Faustino Pari, come pure l’eco della precedente preghiera nell’abitazione privata condotta da mons. Giacomo Canobbio, confermano che la gioia contagiosa della fede era una bussola di Mariuccia, come la chiamavano amici e familiari. I presenti ne offrono silenziosa testimonianza. A partire dalle figure storiche, Cesare Trebeschi e Franco Castrezzati, fino ad arrivare a chi oggi ricopre quelle che furono le loro responsabilità pubbliche: il sindaco di Brescia Adriano Paroli, il segretario della Cisl Enzo Torri. In mezzo tanti amministratori, come il vicesindaco della città Silvano Pedretti, e dirigenti sindacali.
Non può sfuggire la partecipazione dei già parlamentari Piero Lussignoli e Ciso Gitti e dell’attuale consigliere regionale Michele Busi. Probabilmente, se a Roma non si snodasse la vicenda dell’elezione del Presidente della Repubblica, non mancherebbe la presenza di qualche attuale parlamentare. La palude che imbriglia il Parlamento richiama il lavoro, ormai lontano nel tempo perché colto anticipata- mente nella sua valenza fondamentale, che anche Maria Teresa portò avanti per un’autentica riforma della politica e delle istituzioni.
La chiesa è gremita di persone che riassumono, a livello di quadri e di militanti, stagioni delle Acli, della Cisl, della Dc, oggi del Pd. Uomini, e donne, delle responsabilità di ieri e di oggi. Dicono di una passione autentica per la vita. Perché, sarebbe sciocco nasconderlo, tra di loro non sono mancate contrapposizioni e autentici scontri, però c’era il faro grande che qualcosa di positivo si potesse costruire insieme. Non vogliono spegnerlo.
Così ci sono le persone che vengono da una matrice cattolica orgogliosamente rivendicata, ma anche i compagni di strada formatisi ad altre scuole politiche. Le identità che fanno dialogo. Come pure la decina di sacerdoti concelebranti, e i non pochi mescolati ai fedeli, raccontano di una collaborazione laici - clero per costruire una migliore città dell’uomo che continui a macinare i giorni.
C’è la famiglia privata, dei sentimenti più intimi, che vince il pudore della riservatezza e va al microfono per far condividere un magistero d’amore e la voglia di una presenza che si prolunghi oltre il contatto giornaliero. C’è la famiglia della comunità del quartiere, che è parte delle vicissitudini quotidiane e si sente privata di un referente rassicurante. C’è la famiglia allargata della città, ricevuta dalla fatica dei genitori e degli avi, con la responsabilità di trasmetterla, umanamente dignitosa, alle nuove generazioni. C’è la famiglia dal respiro provinciale, sguardo per un progetto globale di comunità umana che appartiene alla radice bresciana.
Dentro, mescolati, ci stanno gli amici. Quelli che la hanno vista dire sempre la sua, fin dagli anni giovanili, e al contempo rendersi disponibile per i tempi e i modi di un cammino che non si voleva in solitudine. Condividere anche i torti altrui perché stavano dentro la strada tracciata insieme. Ci stanno gli occhi umidi. Non solo perché la falce ha reciso nel proprio bosco, proprio per quella passione di vita che lei trasmetteva e che pare ingiusto si sia interrotta. Eppure pregano per avere la forza di credere che la vita è bella, anche nei giorni del dolore.


Adalberto Migliorati
 

 

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Le Acli Bresciane ricordano Maria Teresa, la sua militanza nel movimento aclista, del quale è stata Vice Presidente Provinciale, la sua passione sociale e politica, il suo impegno per il mondo del lavoro e i lavoratori e si uniscono con la preghiera al dolore dei familiari.

 

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