«Percorri la Pace» a destinazione: in 80 a Sarajevo

Lunedì 9 settembre 2013

Da "Bresciaoggi" di lunedì 9 settembre 2013

«Percorri la Pace» a destinazione: in 80 a Sarajevo

LA MARATONA. Da Brescia, a piedi e in bici
La delegazione bresciana ricevuta e ospitata dal vescovo Pero Sudar L'emozione di Mostar

 

Sono arrivati a Sarajevo, ieri pomeriggio, gli ottanti ciclisti e runner bresciani di «Percorri la pace», la maratona solidale promossa dalle Acli che è iniziata giovedì in piazza Loggia. Al termine della seconda tappa i pacifisti bresciani erano arrivati a Trogir, poco prima di Spalato, dove avevano pernottato in un campeggio sulla baia, dopo un momento di riflessione guidato da don Fabio Corazzina sul tema dell'atteggiamento che i cristiani devono avere nei confronti della guerra e della violenza, avendo come riferimento il Vangelo. Nella mattinata di sabato runner e ciclisti si sono spostati in pullman di alcune decine di chilometri, per poi riprendere il percorso a piedi e in bici, entrare in Bosnia e arrivare in una delle città simbolo del conflitto: Mostar. Particolarmente significativo il passaggio sul famoso ponte che fu abbattuto durante la guerra ed è stato ricostruito nel 2003: lì, ciclisti e runner hanno meditato e pregato in silenzio per alcuni minuti riflettendo sul significato del ponte come unione tra popoli e culture diverse. Poi hanno incontrato don Creso, direttore della Caritas di Mostar durante gli anni della guerra e si sono fatti raccontare come le comunità locali stanno rielaborando la memoria del conflitto (rimosso da molti e poco conosciuto dai giovani) e le difficoltà di attuare percorsi di riconciliazione. Più volte è stata ricordata anche la Giornata per la preghiera e il digiuno per la pace in Siria, indetta da Papa Francesco, anche se a causa dello sforzo fisico, runner e ciclisti non hanno potuto fare digiuno completo. IERI LA QUARTA tappa, 550 chilometri, da Mostar a Sarajevo. «Tutto è andato per il meglio - rivela il presidente provinciale delle Acli Roberto Rossini -. L'ingresso in città è stato emozionante; dopo aver attraversato il viale centrale della città scortati dalla polizia, siamo arrivati alla Cattedrale cattolica. Siamo tutti alloggiati alla scuola multietnica di monsignor Pero Sudar». In serata la messa celebrata dal vescovo.

 

 

X

Cosa stai cercando?