Da "Bresciaoggi" di mercoledì 15 gennaio 2014
IL CORSO. Dopo il successo delle prime due edizioni, con un centinaio di partecipanti l'una
Acli, con «La città invisibile» un viaggio negli anni Settanta
Dal 25 nella sede di via Corsica tornano i «pilastri» del pensiero
Ritrovare il senso della politica di oggi indagando il passato. È la riflessione che le Acli bresciane ripropongono con il corso « La città invisibile - Gli (st)ruggenti anni Settanta», che prenderà il via sabato 25 gennaio. Dopo il successo delle prime due edizioni, con un centinaio di partecipanti per ogni ciclo, il patronato di via Corsica quest´anno si concentra su un periodo di storia che ha profondamente condizionato il presente e, in certi ambiti come il lavoro, la famiglia e i diritti civili, non ha ancora smesso di farlo. « In una fase dove sembra si stiano smarrendo i fondamentali della politica - sottolinea Roberto Rossini, presidente Acli - è importante tornare a riproporre i pilastri del pensiero, non in modo inutilmente erudito, ma accessibile a tutti».
Le lezioni, rivolte dunque a un pubblico eterogeneo per età e livello culturale, partiranno con una copertina di una mezz´ora in cui la docente di storia dell´arte Cinzia Zanetti introdurrà il tema da trattare proponendo la lettura di un´opera d´arte che racconta gli anni Settanta. Seguirà la presentazione di un intellettuale-simbolo illustrato da Maria Buizza e Roberto Chiappini, e di una parola-concetto che meglio rappresenta il periodo, il tutto intervallato da una «tisana filosofica».
Il PRIMO BINOMIO pensatore-concetto sarà dedicato a Herbert Marcuse e la Scuola di Francoforte con il termine «contestazione», presentato dal professore di scienze politiche dell´Università Cattolica di Milano Damiano Palano. Il secondo, in programma l´8 febbraio, sarà don Lorenzo Milani, unico pensatore del corso dichiaratamente cattolico, con il termine «disuguaglianza». A presentarne il contesto sarà il direttore di ricerca in Scienze sociali dell´Università Bicocca Walter Baroni. Il 22 febbraio sarà la volta di una donna, Madeleine Delbrêl, e della parola «condivisione» spiegata dalla professoressa dell´Istituto Canossa di Brescia Lella Tomasini. Quarto binomio, in calendario il primo marzo, riguarderà Jean Paul Sartre e la parola «scelta», contestualizzata dal docente di filosofia del liceo Copernico Marco Rossini. Il corso si chiuderà il 22 marzo con l´immancabile Pier Paolo Pasolini e il termine «consumismo» illustrato da Pietro Raitano, direttore della rivista Altreconomia. «Gli appuntamenti vogliono offrire uno spaccato degli anni delle grandi riforme che, nonostante affondino le radici in un tempo passato, ci riguardano tutt´oggi - rimarca Rossini -: per molti aspetti siamo ancora fermi a quel periodo ». Si passerà in rassegna la rivoluzione culturale degli anni Settanta partendo dai moti di protesta nati negli ambienti studenteschi e diffusisi poi nel mondo delle fabbriche, dal terrorismo di sinistra, l´eversione di destra e lo stragismo di Stato sino al nuovo ruolo di giovani e donne, e a quello dell´arte legato alla voglia di esplorare le infinite possibilità dell´uomo. Si cercherà di trovare spazio anche per una riflessione più circoscritta sul territorio, sulla strage di piazza Loggia, di cui ricorre il quarantesimo. Come spiega l´organizzatrice Stefania Romano, gli incontri saranno ospitati dalle 9,15 alle 12,15 nelle sede Acli in via Corsica 165 a Brescia. Le iscrizioni si chiuderanno il 22 gennaio (www.aclibresciane.it) e la quota di partecipazione è di 50 euro.
Michela Bono