Da "Il giornale di Brescia" di giovedì 23 maggio 2013
Acli: i giovani interrogano i giovani che fanno politica
Confronto con i candidati sulle questioni del lavoro, la partecipazione alla vita amministrativa e il centro storico
I giovani sono stanchi «di sentirsi tirare per la giacchetta» dalla politica. Nel dibattito organizzato ieri sera dai giovani delle Acli per confrontarsi con i coetanei candidati al Consiglio comunale questo dato è emerso come un comun denominatore tra chi ha meno, o poco più, di trentacinque anni.
Davide Bellini, segretario provinciale delle Acli giovanili bresciane, ha moderato un incontro in cui sono state poste domande frutto di un documento elaborato in precedenza. A rispondere giovani aspiranti consiglieri comunali: Nicola Orto (Udc), già assessore nella Giunta Paroli; Giacomo Manenti per Piattaforma Civica, una delle tre liste che sostengono Francesco Onofri; Fabrizio Benzoni (Laura Castelletti sindaco); Massimo Pesenti (Civica per Del Bono); Nicola Gussago (Movimento 5 Stelle). Tema sul tavolo, le politiche giovanili. E c’è chi, come Benzoni e Gussago non ha mancato di rimarcare che l’argomento è stato un po’ il grande assente dei vis à vis tra candidati. I quesiti posti dalle Acli, hanno toccato nodi che riguardano da vicino gli under 35. A cominciare dal lavoro e da come le Amministrazioni comunali possono aiutare i ragazzi a trovarne uno in un momento in cui la disoccupazione giovanile è in costante crescita. Per Orto, sarebbe importante «promuovere un tavolo ad hoc e incrementare i canali per il collegamento con le imprese». Manenti ha sottolineato che sono indispensabili «ponti tra scuola, università, imprese e commercio» mentre per Benzoni strumenti utili sarebbero «bandi per aiutare i ragazzi a mettersi in proprio e spazi di co-working, con servizi condivisi, affittati a prezzo calmierato». Pesenti ha posto l’accento sulla necessità «di valorizzare le eccellenze delle università cittadine facendole dialogare con le aziende». Gussago ha puntato sullo «sviluppo di pochi progetti, ma condivisi, anche attraverso la progettazione dal basso sperimentata nei quartieri». Si è parlato anche di cosa si può fare per coinvolgere di più i giovani nell’amministrazione della cosa pubblica e del fenomeno della movida al Carmine. Sul primo punto, Manenti ha ricordato: «Il nostro movimento ha creato una piattaforma under 25 e pensa spazi dove i giovani possano entrare in contatto con gli anziani». Benzoni ha rammentato: «Abbiamo individuato, tra gli strumenti, l’Urban Center e "la fabbrica della creatività"». Orto ha sottolineato: «La Rete è un veicolo importantissimo, ma lo è pure incontrarsi per stabilire quali sono le opportunità». A Pesenti piacerebbe che «le organizzazioni giovanili organizzassero un’iniziativa comune una volta all’anno». Gussago, infine, ha ribadito, data l’alta percentuale di stranieri che vivono in città, «quanto sia importante lavorare affinché non restino isolati».
Paola Gregorio