Da "Bresciaoggi" di martedì 30 aprile 2013
Candidati-sindaco, subito scintille
VERSO IL VOTO.. Nella sede di via Corsica ieri si sono «affrontati» senza remore cinque pretendenti sui temi caldi della politica cittadina. Alle Acli Paroli, Onofri, Gamba, Del Bono e Castelletti a confronto su ambiente, Pgt, lavoro e servizi sociali
Brescia. Si avvicina la scadenza del 26 e 27 maggio e i toni, tra i protagonisti della contesa elettorale, si alzano. Non sono mancate le frecciate velenose tra i candidati sindaco che hanno dato vita a un confronto serrato sui temi caldi che investono la città Francesco Onofri non è andato per il sottile, definendo Adriano Paroli «un sindaco che per cinque anni ha governato la città, chiuso in logiche di consorterie e parrocchiette, ovvio che l'artefice dei problemi che abbiamo non può essere l'uomo indicato a risolverli».Il primo cittadino, piccato, ha replicato usando le armi dell'ironia, alludendo alle scarse possibilità di successo del suo concorrente: «Gli faccio gli auguri, anche se con ogni probabilità non serviranno. Lo conoscevo in un altro modo, più pratico e meno astratto. Lo ritrovo adesso in altre vesti, è palese che il ruolo di candidato non gli giova». Un po' di pepe ha reso più saporita la pietanza cucinata da Roberto Rossini, presidente provinciale delle Acli, nella cui sede di via Corsica è andato in scena il dibattito. Il padrone di casa aveva preparato dodici domande inerenti tre questioni di fondo: territorio e mobilità, rapporti sociali e gestione della quotidianità familiare e infine partecipazione, integrazione e selezione. IL VIA ALL'INCONTRO ha avuto per oggetto i problemi legati all'ambiente (con il pcb nella parte che gli compete) e le polemiche mai sopite sull'approvazione del Pgt. La candidata del Movimento 5 Stelle avrebbe preferito che «il miliardo di euro speso per il metrobus fosse stato destinato alla bonifica, promessa dal centro destra nel 2008 e messa nero su bianco nel programma elettorale di allora». Il sindaco ha bacchettato «chi sostiene che il denaro raccolto per la metropolitana poteva essere usato per risanare l'ambiente», affermando che “i soldi che ci sono stati dati non sarebbero mai arrivati se erano destinati ad altri scopi». Onofri vede nel dramma la possibilità «che si trasformi in un'opportunità, intercettando i finanziamenti, aprendo un centro studi internazionale, colmando l'assenza di azione che ha caratterizzato la legislatura che sta finendo». Gradualità è la parola d'ordine di Emilio Del Bono: «Cominciamo con il mettere in sicurezza giardini pubblici e scuole presenti nell'area interessata e spingiamo per ricevere le risorse che ci spettano». Al leader del centro sinistra ha dato fastidio «apprendere da un programma televisivo i dati epidemiologici che l'Asl di Brescia non ha mai comunicato» e ha definito il lavoro di bonifica da avviare come «la più grande opera pubblica di cui Brescia dovrà occuparsi». Laura Castelletti è conscia che «il pcb è la prima criticità, ma l'ambiente non è uno spezzatino e va affrontato nella sua generalità, ragionando nello stesso momento su terreno, aria e acqua», e ha rivendicato la pretesa di «massima sicurezza per ciò che concerne il funzionamento e le ricadute del termoutilizzatore». LA SECONDA PARTE della serata ha avuto per argomento le politiche del lavoro e i servizi alla persona. Secondo Gamba «va ripensata la vocazione industriale della città», mentre sulla conciliazione dei tempi «andrebbe aperto un discorso nuovo sul concetto di lavoro come perno della nostra vita». «Abbiamo stanziato 42 milioni di euro destinati ai servizi sociali nel solo anno 2012» ha detto il sindaco uscente, certo che «non si può spendere di più, si può però spendere meglio, tenendo presente il principio di sussidiarietà». Secondo Emilio Del Bono, nell'ultimo quinquennio «Brescia ha perso competitività, il nostro peso politico è sceso sia in Regione che a Roma», il capoluogo «deve fare da guida ai comuni limitrofi». Castelletti crede che le spese che riguardano i servizi sociali «vadano valutate alla luce della loro efficacia, misurando ciò che vale la pena mantenere e ciò che invece andrebbe eliminato, operazione che oggi non viene fatta». C'è rammarico in quasi tutti per la soppressione delle circoscrizioni, considerate un tramite efficace tra Comune e territorio. L'unica voce fuori dal coro appartiene a Laura Gamba: «Sono state un modo per fabbricare poltrone».COPYRIGHT
Mauro Zappa