Negli ultimi giorni il dibattito relativo alle drammatiche condizioni in cui versano gli ospiti del carcere cittadino di Canton Mombello, è stato animatore dalla proposta del Ministero di Grazia e Giustizia sul possibile utilizzo della ex caserma Papa.
Le Acli bresciane apprendono con favore e speranza questa proposta, che pare decisamente più sostenibile e realizzabile rispetto a molte altre ipotesi che negli ultimi anni sono rimaste soltanto sulla carta. Pur non conoscendo ancora i dettagli del progetto la proposta sembra positiva per più motivi. Innanzitutto una ristrutturazione dovrebbe avere tempi più brevi rispetto ad una realizzazione nuova. Inoltre questo permetterebbe di non utilizzare nuove aree (con il rischio di avviare delle speculazioni edilizie) ma di riqualificare un immobile del demanio pubblico attualmente abbandonato e senza altre prospettive pubbliche reali e a breve termine.
Le Acli bresciane auspicano che al centro del dibattito politico (e della successiva fase di progettazione della nuova struttura) ci sia l’obiettivo di realizzare una struttura che risponda alla logica dell’articolo 27 della Costituzione Italiana, la quale recita che “le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”.
Oggi l’essere reclusi a Canton Mombello non va sicuramente in questa direzione. Tutt’altro. Speriamo che i mesi che abbiamo di fronte possano essere l’occasione per avviare una progettazione della nuova struttura che sia condivisa dalla comunità bresciana, in modo che tutti (incluse quelle realtà del terzo settore che da sempre operano nel settore) possano dare il proprio contributo per costruire dei percorsi di vera riabilitazione e inserimento nella società.