Si è concluso oggi il Congresso provinciale delle Acli bresciane.
La mattina si è aperta con la S. Messa celebrata dal Vescovo Mons. Monari, per proseguire poi con la seconda parte del dibattito congressuale e con l’intervento del presidente nazionale Andrea Olivero.
Olivero ha sottolineato tre elementi imprescindibili dell’essere Acli oggi: anzitutto, il bisogno di aggregazione che deve declinarsi nell’impegnarsi insieme in un progetto (dalla natura più diversificata, come sono d’altronde i circoli Acli); tuttavia, per evitare il rischio di comunità calde sì, ma escludenti o rancorose, il Presidente ha però sottolineato il valore di un’aggregazione guidata da un senso condiviso del bene comune e, infine ma non meno importante, da una visione. Perché è la visione, ha detto, che dà senso alle moltissime esperienze, ai servizi e alle testimonianze che nascono e si sviluppano nelle Acli. Solo la forza di una visione permette di andare oltre, di ricomprendere in un tutto le varie “parti” che altrimenti sarebbero semplicemente giustapposte una all’altra.
Il rilievo sui valori – che non sono scomparsi, ma oggi sono relegati all’ambito del privato e che vanno invece rideclinati anche nella dimensione pubblica e politica – apre al tema del lavoro: le Acli sono chiamate a cercare nuove soluzioni in materia di tutele a tutti i settori lavorativi (non solo ad alcuni) e di occupazione, soprattutto giovanile. Perché, ha ricordato, i giovani che oggi non stanno lavorando sono una mina vagante non solo per l’economia italiana, ma anche per la democrazia: uno spreco di risorse e di futuro, perché non è possibile costruire il domani se non si ha alcun punto fermo dal quale partire ad edificare.
Chiude con un affondo sul tema, caro alle Acli, dell’economia civile: il welfare non è solo uno strumento di progresso, ma un fine capace di includere ciascuno in un modello di sviluppo che tiene conto sì del Pil, ma anche della dimensione qualitativa del benessere. Infatti, dopo una certa soglia di benessere materiale, ciò che fa la differenza sono i beni relazionali.
Il Presidente provinciale Roberto Rossini chiude il dibattito con un augurio per i prossimi anni. Ciò che le Acli non devono perdere è la grazia: la capacità di udire il grido di chi non ha voce, una facoltà che non si studia, che si possiede o meno – più vicina all’esprit de finesse di pascaliana memoria – ma che un’associazione come le Acli non può dimenticare se vuole continuare ad essere pietra viva nella “piazza” del mondo.
Alle 13.00 si sono aperti i seggi per le votazioni del nuovo Consiglio provinciale. Hanno votato 207 delegati, in rappresentanza dei circa 11.500 soci bresciani.
Il nuovo consiglio, durante la prima riunione, eleggerà il nuovo presidente provinciale.
Questa la composizione del nuovo consiglio provinciale:
Consiglieri provinciali eletti dai delegati (in ordine di preferenze ricevute)
- Rossini Roberto
- Milesi Pierangelo
- Del Ciello Daniela
- Pendoli Luciano
- Rigosa Imelda
- Lomazzi Vera
- Romano Stefania
- Zorzi Lorenzo
- Bolis Flavia
- Lombardo Licia
- Frassine Maria
- Labolani Pierluigi
- Buizza Pieranna
- Taesi Valter
- Bellini Davide
- Bonetti Alessio
- Ghidini Marino
- Siverio Ettore
- Magri Silvio
- Mazzotti Sandra
- Molteni Fabrizio
- Albertinelli Bianca
- Marino Angelo
- Arrigotti Sergio
Consiglieri provinciali eletti dall’Assemblea dei presidenti di circolo
Barbieri Maria Piera - Borgonato
De Luca Monica - Chiari
Gonzini Aldina - Milzano
Danesi Giacomo - Ponte San Marco
Monsi Fausta - Caionvico
Botti Dino - Sarezzo
Pampalone Emanuele - Iseo
Federzoni Modesto - Visano
Bertelli Angelo - Manerbio
Fracassi Renzo - Flero
Sandrini Giovanni - Calvisano
Turelli Gianmario - Collebeato
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