Da ieri è attiva sul sito del Ministero dell’Interno la procedura informatica che consente l’invio delle domande del decreto flussi 2010 in vista del primo click day del 31 gennaio.
Tale procedura, prevedendo un sistema di accoglimento delle richieste che si basa sul criterio cronologico della ricezione delle domande fino all’esaurimento dei posti ed un sistema di ricezione singola delle domande, penalizza di fatto i datori di lavoro, soprattutto famiglie, che si rivolgeranno ai Patronati e alle associazioni, come già accadde nel 2007.
Tutti gli invii, infatti, compresi quelli generati con l’assistenza delle associazioni o dei patronati, verranno gestiti in maniera singola, domanda per domanda. Di conseguenza, proprio le numerose domande inviate da associazioni e gli enti di Patronato saranno oggettivamente svantaggiate rispetto alle richieste inviate autonomamente dai privati.
«Come ente di Patronato ci troviamo in una situazione antipatica ed ambivalente» afferma il direttore provinciale del Patronato Acli Rita Tagassini «da un lato infatti, come è nella nostra mission, siamo orientati ad offrire il massimo aiuto a chi si rivolge ai nostri sportelli, dall’altro abbiamo la consapevolezza di essere nella medesima situazione del 2007 e che, quindi, le domande inviate tramite noi sarebbero recepite molto dopo gli invii dei singoli datori di lavoro. Per tale ragione abbiamo deciso di offrire la massima assistenza garantendo tutte le informazioni necessarie sul contenuto del decreto, i requisiti previsti e le modalità di presentazione, ma di non gestire informaticamente le domande e di invitare i datori di lavoro a procedere direttamente. E’ stata una scelta dolorosa, anche perché siamo consapevoli che sul mercato ci sono diversi soggetti che, approfittando del bisogno, offrono questi servizi a pagamento, quando presso i patronati è garantita la gratuità. Purtroppo però non essendo in grado, nostro malgrado, di offrire un’assistenza completa ed efficace siamo stati costretti a questa decisione».