“Finalmente la verità giudiziaria e quella storica si avvicinano”. E’ il commento delle Acli bresciane all’indomani dell’epilogo processuale relativo alla strage di Piazza Loggia del 28 maggio 1974.
Resta l’amaro in bocca per il fatto che siano stati necessari ben 41 anni e numerosi processi per arrivare alla condanna all’ergastolo inflitta a Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte.
La strage fu una ferita enorme per tutta la città e per l’intero Paese, non solo per chi quel giorno scese in piazza a favore della democrazia, aderendo ad una manifestazione che vide anche le Acli tra gli organizzatori.
Proprio per questo la sentenza di ieri assume una valenza storica eccezionale, in un Paese dove quasi tutte le stragi di quei tragici anni risultano essere ancora senza colpevoli.
Non esiste alcun desiderio di vendetta verso i condannati, ma è necessario capire esattamente come andarono le cose. Quando una sentenza fa luce sulla verità storica, anche la democrazia e lo Stato ne escono rafforzati.
In questa fase storica dove la fiducia dei cittadini verso le istituzioni è fortemente in crisi, ci auguriamo che questa sentenza possa contribuire a invertire la rotta.