Finalmente una norma per combattere concretamente il lavoro mascherato

Lunedì 9 luglio 2012

“Finalmente una norma per combattere concretamente il lavoro mascherato”. Così il presidente delle Acli bresciane Roberto Rossini commenta il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri sul caporalato. La norma prevede sanzioni per i datori di lavoro che impiegano stranieri con status irregolare o senza permesso di soggiorno, e introduce pene più severe per gli sfruttatori, dando la possibilità di ottenere il permesso di soggiorno per coloro che denunciano uno sfruttamento grave.

 
Rossini riprende i dati dell’ultimo Dossier Immigrazione di Caritas e di Migrantes, secondo il quale i lavoratori stranieri restituiscono alle casse previdenziali oltre 6 milioni di euro. Sono infatti oltre 2 milioni i lavoratori stranieri che operano all’interno del nostro mercato del lavoro, anche in termini previdenziali. Regolarizzando i lavoratori immigrati clandestini, si porterebbe un notevole beneficio anche alle casse previdenziali dello Stato, per una volta tanto facendo convergere le ragioni del diritto e quelle dell’economia.
 
Si tratta infatti di una norma che riconosce i giusti diritti ai lavoratori sfruttati, contribuendo a sostenere l’economia del nostro Paese. Un simile provvedimento colpisce in maniera significativa il “lavoro mascherato”, con il quale la criminalità organizzata da sempre riesce a fare notevoli profitti. Ci auguriamo dunque che questa norma possa essere efficace anche nella lotta contro le mafie, attive nell’economia sommersa di tutto il nostro Paese.

 

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