Comunicato della presidenza provinciale sulla manovra finanziaria in discussiona in parlamento
I soliti noti
Di fronte all'emergenza finanziaria c'è il rischio che paghino i soliti noti, ovvero coloro che - dichiarando correttamente i redditi - continueranno a sostenere il peso della manovra. Dati alla mano, ad ogni dipendente o pensionato – ovvero ai dichiaranti - si profila nei prossimi due anni una riduzione delle detrazioni, e dunque un innalzamento delle imposte, di oltre 350 euro a testa (cfr. rapporto Caf Acli). Se a questo dato si aggiunge il peso che tutti dovranno sopportare – ma qualcuno con maggiore difficoltà – a causa dell’aumento dell’Iva, allora ci si rende conto che si è persa un’occasione sia per riformare la pubblica amministrazione sia per conseguire una maggiore equità sociale.
Contro l'evasione fiscale non servono annunci generici, che generano sospetto in Europa verso gli impegni presi: oggi la misura concreta da approvare subito si chiama tracciabilità delle transazioni. È uno dei possibili modi per aiutare i soliti ignoti a contribuire alla solidarietà nazionale.
La manovra in discussione al Parlamento auspichiamo altresì contenga interventi a favore della crescita, senza penalizzare né le tutele dei lavoratori, né le risorse dei Comuni e delle cooperative: sono tutti istanze della democrazia sostanziale, sono tutti strumenti di prossimità ai cittadini più vulnerabili, sono tutti strumenti che meriterebbero specifici confronti parlamentari.
È davvero sconfortante ritornare ad affermare queste solite cose, così come lo è il ricordare che è da più di tre anni che si lanciavano questi allarmi, mentre il Governo spandeva ottimismo sui conti. Oggi tutto è cambiato, senza alcun cenno di autocritica, e siamo al “si salvi chi può”, senza alcuna guida, eccetto i richiami e l’autorevolezza del Presidente della Repubblica.