Corrado lavora come magazziniere presso una piccola azienda.
Qualche mese fa ha subìto un infortunio sul lavoro, regolarmente denunciato all’Inail. Dopo la chiusura dell’infortunio ha ricevuto un provvedimento nel quale era chiaramente riportato il riconoscimento di un danno biologico pari al 3%. Si è rivolto a noi per chiederci come mai, nonostante fosse stata riconosciuta una percentuale, non ha ricevuto alcun indennizzo da parte dell’Inail.
Il quesito di Corrado ci offre l’occasione di ricordare come funziona, dal luglio 2000, il sistema di indennizzo per danno biologico a seguito di infortunio o malattia professionale.
La normativa prevede quanto segue:
La nostra assistenza a Corrado non si è limitata a fornirgli questa spiegazione, perché è sempre opportuno, in caso di infortunio o di malattia professionale, far valutare al medico-legale del Patronato la correttezza o meno di quanto ufficialmente riconosciuto dall’Inail.
Ciò vale anche per i danni al di sotto delle percentuali indennizzabili, per vari motivi: anzitutto, perché nell’eventualità che in futuro si verifichino altri infortuni, le percentuali vengono conglobate (e accade spesso che singoli eventi, con danni in franchigia, una volta considerati nel complesso portino a raggiungere una percentuale oggetto di indennizzo!).
In secondo luogo, la normativa prevede che eventuali aggravamenti del danno possano essere oggetto di rivalutazione della percentuale.
In sostanza quindi, è opportuno che fin dall’inizio siano riconosciuti anche danni di lieve entità, sia in conseguenza di infortuni che di malattia professionale, perché ciò può agevolare il raggiungimento della percentuale indennizzabile in occasione di eventuali ulteriori eventi futuri.
In caso di infortunio o malattia professionale rivolgiti sempre al Patronato Acli per verificare che il danno biologico riconosciuto sia corretto!
Massimo Celestani