L´Acli fa scuola, al via «Fabula mundi»

Domenica 2 febbraio 2014

La prima lezione del ciclo organizzato dall´associazione bresciana è stata coordinata da Claudio Gandolfo

Da "Bresciaoggi" di domenica 2 febbraio 2014

L´INCONTRO. La prima lezione del ciclo organizzato dall´associazione bresciana è stata coordinata da Claudio Gandolfo
L´Acli fa scuola, al via «Fabula mundi»

Il tema della «lectio» è stata le crisi spiegata anche da Michele Brunelli

L´attuale (minima) ripresa economica potrebbe essere solo una pausa della crisi globale. A lanciare l´allarme è Claudio Gandolfo, giornalista esperto di geopolitica, intervenuto ieri nel primo appuntamento di «Fabula mundi», corso organizzato dall´associazione Ipsia onlus Brescia in collaborazione con le Acli provinciali bresciane e giunto alla quarta edizione.
Alla lezione ha partecipato anche Michele Brunelli, docente dell´Università di Bergamo, che ha spiegato come le crisi economiche abbiano origini lontane e non sono certo una novità del Novecento: il primo grande crack finanziario dell´era moderna è collocabile nel XIV secolo, quando «le banche fiorentine, grandi creditrici del re d´Inghilterra, Edoardo III, cominciarono a fallire a causa della resa inglese nella guerra contro la Francia: i Peruzzi e i Bardi furono i primi a saltare, seguiti da centinaia di altri istituti bancari».
IL CROLLO, SECONDO i cronisti dell´epoca, era paragonabile a quello di un regno: il mercato immobiliare precipitò, calò la domanda di beni e servizi, crebbe la disoccupazione, ci fu una fuga di capitali all´estero. Tutti elementi che ancora oggi contraddistinguono una crisi economica: «Fu la peste del 1347, che falcidiò un terzo della popolazione europea, a determinare la ripresa – ha sostenuto Brunelli -. Venezia crebbe notevolmente e inventò per prima dei »Bot ante litteram« con i prestiti forzosi».
L´altra grande crisi, una vera e propria bolla speculativa, fu quella olandese legata ai bulbi di tulipano: «In tre anni i bulbi raggiunsero prezzi senza senso: il più caro, il »Sempre augustus«, venne venduto all´equivalente di 70 mila euro di oggi – ha ricordato Brunelli -. Il crollo comincia il 6 febbraio 1637, il mercato collassa e si sgonfia la bolla, portando con sé anche una crisi alimentare».
UNA BOLLA SPECULATIVA, proprio come quella dei mutui subprime che ha coinvolto l´intera economia mondiale: «La crisi di oggi è più devastante di quella del 1929, ha avuto gli effetti di una guerra - per la prima volta combattuta senza armi - anche se con conseguenze visivamente meno impattanti» ha sostenuto Gandolfo, secondo cui «è probabile che la guerra non sia ancora finita: la finanza "creativa" vale 30 mila miliardi di dollari in più rispetto all´inizio della crisi e per converso non sono stati eliminati gli elementi strutturali che hanno portato al crollo dei mercati e alla crisi dell´Euro».
Le bolle, ha spiegato Gandolfo, nascono per due motivi: «Si punta sul valore che un bene ha non adesso, ma in un futuro non definito; si ha la convinzione che il trend di crescita di quel bene continuerà sempre».
L´illusione di fare affari, una bolla che se esplode non guarda in faccia nessuno, poveri o ricchi, come successo in passato in America con le gravi ripercussioni economiche in tutto il mondo, vecchio continente compreso.

Manuel Venturi

 

 

X

Cosa stai cercando?