La Lombardia che c’è e quella che, forse, arriverà

Martedì 19 febbraio 2013

Da "Il giornale di Brescia" di martedì 19 febbraio 2013

La Lombardia che c’è e quella che, forse, arriverà

Un confronto su sanità, lavoro e ambiente promosso da Acli, Cisl, Confcooperative e Mcl

«Quanto costa l’ignoranza?» chiede retoricamente Gianni Girelli, capolista del Pd nella corsa regionale, intervenendo, nella sede delle Acli, al confronto su «la Lombardia che verrà: sanità, lavoro e ambiente». Promosso da Acli, Cisl, Confcooperative, Mcl, moderato dal giornalista Pierluigi Ferrari, è introdotto da un denso e articolato intervento di Valeria Negrini, vicepresidente Confcooperative.
Vede misurarsi Margherita Peroni, già storica rappresentate del Pdl al Pirellone, impegnata prevalentemente nell’ambito sanitario e assistenziale - ed ora non ricandidata - e, appunto, Gianni Girelli, uomo di punta dell’opposizione a Formigoni. Viene arricchito dalle sottolineature di altri candidati alla prima competizione regionale: Antonio Vivenzi (Pd), Michele Busi (Patto Civico), Renato Zaltieri (Patto Civico), Alberto Festa (Udc), Beppe Almansi (Sel), Flavio Bonardi (Fratelli d’Italia).
Non manca una certa curiosità intorno a Margherita Peroni, che dopo 20 anni esce dalla Regione, avendo assunto negli ultimi mesi la veste di assessore al commercio e turismo. Vorrebbe riflettere non in termini di campagna elettorale, piuttosto di prospettiva: l’welfare sperimentato non regge più, bisogna costruirne uno flessibile e non debole, fondato sulla sussidiarietà, dove si rispettano i diritti senza ignorare i doveri. Si poteva fare di più nella sanità e nell’assistenza? Per la Peroni sì, a patto di non negare le cose buone fatte. Così, in tema di ambiente, invita a rifuggire dalla demagogia: sono più di 600 i siti da bonificare e non si può pensare di farlo solo con i soldi pubblici.
Per Girelli la sanità lombarda di qualità precede Formigoni, come la cooperazione sociale. Oggi sconta l’eccesso di investimenti in ospedali, con la compromissione della sanità sul territorio. Ripete la necessità di rafforzare - nella sanità e nella scuola - il ruolo del pubblico rispetto al privato e la necessità di regole trasparenti che distinguano tra privato no profit e privato profit, controllando rigidamente la qualità dei servizi erogati e la distribuzione dei fondi. a. mi.

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