Dal "Bresciaoggi" di domenica 4 marzo 2012
In un´epoca di incertezza e mutamento, le acli vogliono ancora recitare un ruolo da protagonista. Le ambizioni sono state rilanciate dal presidente uscente, Roberto Rossini, nel corso della relazione che ieri ha aperto i lavori del ventiquattresimo Congresso provinciale, ospitato nell´istituto Artigianelli.
Rossini ha toccato molti temi dell´attualità, concentrandosi sul lavoro - la vera anima, del resto, di quelle che si chiamano Associazioni cristiane lavoratori italiani -, non risparmiando stoccate ai partiti. Il tutto di fronte a numerosi rappresentanti della politica, del mondo del lavoro e dell´associazionismo.
IL TEMA - «Rigenerare la comunità per ricostruire il Paese» - è stato declinato da Rossini rileggendo il presente: «L´identità e la sicurezza sono temi cruciali, per questo si riscopre il valore della comunità e cresce la voglia di rigenerare quel cerchio caldo che accoglie l´individuo affaticato dalla quotidianità. Ma la comunità rischia di costruire un "noi escludente", convinta che certi "altri" non sono come noi». La prova sta in «ordinanze obiettivamente curiose o irose verso gli stranieri», come certi «bonus bebè» oppure operazioni quali la «White Christmas» di Coccaglio.
Rossini ha parlato dell´importanza di una mediazione culturale e sociale, evitando il rischio per tutte le realtà che agiscono sul territorio di scivolare nell´autoreferenzialità: «A Brescia abbiamo esempi di imprese che non hanno messo tra parentesi l´impegno sociale, di crisi aziendali risolte dal parroco o dal sindaco, di banche forgiate sui bisogni del territorio. In questi anni le acli hanno cercato di plasmare il mondo sulla base di coesione, cultura e collaborazione, tipiche di un movimento di pedagogia sociale». Rossini ha poi parlato di uno dei principali interlocutori delle acli: le istituzioni. Pur sottolineando la fiducia nel sistema dei partiti e una certa diffidenza nei confronti delle liste civiche («Rischiano di rappresentare interessi particolari, senza un rapporto democratico con gli elettori»), il presidente ha messo in mostra i punti deboli della politica italiana e suggerito una via d´uscita dal cono d´ombra in cui si è infilata.
«Il Pdl deve ridefinire un´identità che vada oltre Berlusconi, l´Udc non porta a termine l´operazione "Grande centro", il Pd appare fragile nella scelta della sua classe dirigente, mentre la Lega è disorientata a causa di un´opposizione al governo attuale che appare poco realistica. A livello locale, noi proponiamo tre sollecitazioni: i candidati siano radicati in questa città; si svolgano le primarie, una buona prassi per scegliere i migliori; i partiti riscoprano la loro vocazione. Anche perché, nonostante tutto, i partiti rimangono la modalità più pratica e popolare per garantire la democrazia e il dibattito pubblico». Il giudizio sul governo Monti è positivo, ma «la manovra "Salva Italia" non contiene misure per ridurre le differenze sociali del Paese, e verso alcune categorie come i pensionati c´è stata un´intransigenza più rigida rispetto ad altre».
Capitolo spinoso è quello sui tagli del welfare, e qui Rossini ha chiesto alla politica di rivedere le priorità di spesa, perché «le crisi non possono essere pagate dalle fasce più deboli». Ma a generare ineguaglianze, ha sottolineato il presidente acli, c´è anche la questione ambientale, perché «Comuni più trafficati ed edificati producono svantaggi alle fasce meno ricche: sollecitiamo i Comuni a ridurre la cementificazione, in particolare a favore di centri commerciali, parcheggi, grandi opere e cittadelle di ogni genere», ha detto con evidente riferimento ad alcuni progetti come il parcheggio sotto il Cidneo, il nuovo stadio o i plessi commerciali previsti dal Pgt cittadino.
IL NUOVO MODELLO di sviluppo, secondo Rossini, deve avere nell´uomo il vero capitale, come rimarcato nella «Caritas in veritate» di Benedetto XVI. E anche le acli devono fare la loro parte nella costruzione di un nuovo modello sociale: «A noi tocca entrare in profondità con la dimensione umana, dobbiamo stare tra la torre civica e il campanile. Esserci è il nostro impegno».
Il congresso è proseguito nel pomeriggio con l´elezione del Coordinamento donne e il dibattito. Stamattina il vescovo di Brescia, monsignor Luciano Monari, celebrerà la messa, seguita dalla ripresa del dibattito. Alle 11.30 interverrà il presidente nazionale Andrea Olivero, con replica di Roberto Rossini. Alle 13 inizieranno le operazioni di voto, che porteranno al rinnovo delle cariche e alla possibile riconferma di Rossini alla guida delle acli provinciali per i prossimi quattro anni.
Manuel Venturi