Sabato 31 gennaio l’Italia ha eletto il suo nuovo Presidente della Repubblica: Sergio Mattarella (nella foto). Negli ultimi anni la politica non ha certo dato una bella immagine di sè: quel giorno, in tutti era ancora vivo il ricordo dell’elezione precedente, quando i partiti non riuscirono a trovare nessun accordo (neppure al loro interno, come nel caso del Pd) e furono costretti a chiedere a Giorgio Napolitano di proseguire ancora per alcuni anni. Ecco perchè a questo momento importantissimo per la nostra democrazia ci siamo avvicinati con una certa ansia. Per fortuna le cose, questa volta, sono andate in maniera molto diversa. A Sergio Mattarella, come Acli bresciane e nazionali, esprimiamo le nostre più vive congratulazioni. Siamo molto contenti di questa elezione. Il Capo dello Stato, nel nostro sistema costituzionale, è il simbolo dell’unità nazionale, e si trova allo snodo delle principali funzioni istituzionali: una personalità come quella di Mattarella, per la sua formazione e per il suo lungo servizio nelle istituzioni, rappresenta per il Paese una garanzia che la prosecuzione del percorso delle riforme avvenga nel pieno rispetto del quadro inderogabile dei diritti e delle garanzie delineati dalla Costituzione.
Le Acli condividono con il nuovo Capo dello Stato la medesima cultura politica del cattolicesimo democratico e politico, del popolarismo in particolare, che in Mattarella continua ad offrire preziose energie per la vita della nostra democrazia. La sua persona ben testimonia la solidità morale e istituzionale, evidente anche nelle prime parole che ha rivolto “alle speranze e difficoltà dei cittadini”. In questa cultura politica temi come dignità del lavoro, contrasto alla povertà, impegno per la riduzione delle diseguaglianze, legalità, pace e ripudio della guerra costituiscono delle parole irrinunciabili. Siamo certi che saranno anche quelle che più caratterizzeranno questo nuovo settennato al Quirinale. Infine, le Acli danno un plauso alla politica italiana per la serietà con la quale, in questa occasione, ha affrontato il delicato momento storico.
Luciano Pendoli