Da "Il Giornale di Brescia" di giovedì 9 gennaio 2014
Mini-Imu, si paga in 68 Comuni Scadenza fissata al 24 gennaio
Al Caf-Acli: i nostri utenti chiamati a versare in media 44 € a testa Undici le Amministrazioni locali con l’aliquota massima dello 0,6%
Ultima chiamata al 24 gennaio per i proprietari di immobili adibiti ad abitazione principale o di terreni a conduzione diretta in 68 Comuni bresciani, capoluogo compreso. Tante sono le amministrazioni locali che per il 2013 avevano deliberato un’aliquota Imu sulla prima casa superiore a quella «standard» dello 4 per mille. L’imposta che circa un anno fa «sembrava» abolita torna quindi sotto forma di tassa in miniatura - è già stata ribattezza «mini Imu» - per offrire una boccata d’ossigeno alle casse statali, che da sole non riescono a ristorare «l’ulteriore gettito atteso dai Comuni che hanno deliberato per il 2013 aliquote superiori allo standard», recitava il documento del Consiglio dei Ministri di fine novembre. Quell’ulteriore gettito rimarrà così in capo ai contribuenti per il 40%, quota che tradotta in moneta restituisce una media nazionale di circa 40 euro per contribuente. Stima confermata anche per il Bresciano: «I nostri clienti - illustra Michele Dell'Aglio, direttore del Caf Acli di Brescia - verseranno in media 44 euro a testa». Cifra risultante dalla ponderazione di circa 8mila casi tanti ne ha elaborati sino a oggi il Caf Acli per la «mini Imu», mentre sono stati 10mila gli utenti seguiti lo scorso anno per l’Imu - che pagheranno da uno a 411 euro. Anzi: quando la cifra finale è di 1 euro tondo nulla è dovuto (il minimo accettato per gli F24 è di 1,29 euro), mentre è meglio pagare in casi di imposta contenuta, per esempio 2 o 3 euro. «Con l’Imu tradizionale - prosegue Dell' Aglio - ciascun Comune fissava un minimo al di sotto del quale non pagare. Ma in questo caso la normativa non è chiara, e per evitare qualsiasi problema il mio consiglio è di procedere al versamento». Coinvolto circa un terzo dei Comuni della nostra Provincia. Undici dei quali - tra cui Brescia - hanno alzato l’aliquota per le abitazioni principali fino al massimo consentito: lo 0,6%. La maggioranza - equivalente a 29 Comuni - ha optato per la via di mezzo: 0,5%, aliquota che sale a 0,55 in altre 14 località. I più contenuti fra i rialzi sono quelli di Berlingo, Brandico, Castelmella, Chiari, Corte Franca, Lumezzane, Manerbio, Pozzolengo, Quinzano e San Felice del Benaco che si sono fermati al 0,45%. Chiudono la panoramica Borgo San Giacomo, Darfo Boario Terme, Paratico e Prevalle, i primi tre con lo 0,48% e l’ultimo con lo 0,46%.
La scadenza è imminente, ma non ancora inquietante. Almeno una buona metà dei cittadini interessati, peraltro, «si è informata con anticipo e si è portata avanti - annuncia il responsabile Caf Acli: per loro sono già state predisposte comunicazioni e moduli di pagamento che invieremo proprio in queste ore». Gli altri casi saranno smaltiti «man mano si presenteranno: non dovremmo avere difficoltà, visto che una buona parte del lavoro è sistemata».
Raffaella Mora