Le Acli bresciane, in merito all'ennesima situazione di riduzione degli strumenti ordinari del diritto allo studio, ribadiscono la necessità di intervenire sempre e comunque a favore dell'educazione dei minori.
La mancanza di risorse agli enti locali creano assilli che fanno perdere di vista anche le priorità. Tra queste l'attenzione alla crescita sana, integrale e personale dei bambini. Il dovere di far quadrare i conti rischia di creare un conflitto permanente col diritto all'educazione.
La risposta al dilemma va cercata in ciò che consideriamo bene essenziale. Tra gli investimenti prioritari vanno compresi i bisogni legati al diritto alla salute e all'istruzione, anche come investimento per il futuro.
Le Acli bresciane sottolineano inoltre la necessità di superare lo spontaneismo per definire qualcosa di duraturo. Lo strumento delle “mutue” può favorire il soddisfacimento di queste domande essenziali. La società delle opportunità parte dall'infanzia e permette al bambino di crescere dotandosi degli strumenti necessari per non cadere nella fascia povera e indifesa della popolazione, il cui unico aiuto rimarrebbe l'assistenza. Evitare che le future generazioni cadano nella fascia bassa è un investimento, non un costo. L'educazione, la formazione e la scuola sono le basi necessarie per un Paese vitale in futuro.