Per la sicurezza dei ciclisti è necessario un cambio radicale di mentalità

Negli ultimi giorni la cronaca ci ha raccontato di numerosi incidenti che hanno coinvolto dei ciclisti, in alcuni casi anche di tenera età.

 

Da alcuni anni – commenta il presidente delle Acli provinciali di Brescia Roberto Rossini – il trend di crescita del mercato della bicicletta sembra inarrestabile. Nel 2012, secondo i dati di Ancma, sono state vendute più biciclette (1,6 milioni) che automobili (1,4 milioni). Un altro dato che conferma questa tendenza è il successo del servizio di BiciMia; secondo un recente dossier della rivista “Valori”, Brescia è la quarta città in Italia (dopo Roma, Torino e Napoli) per numero di iscritti al servizio. In buona parte il boom è dovuto all’utilizzo della bicicletta non solo come strumento per fare sport e/o escursionismo, ma soprattutto come mezzo di trasporto. Una tendenza che è frutto di una maggior sensibilità ambientalista, ma anche di una crisi economica che posta a privilegiare un mezzo di trasporto economico come la bicicletta.

 

Eppure – prosegue Rossini – la nostra rete viaria non è assolutamente adeguata a permettere che i ciclisti si possano spostare in sicurezza, in quanto è stata concepita come funzionale alle esigenze delle automobili. Nonostante negli ultimi anni si sia fatto molto, crediamo che sia necessario un cambio radicale di prospettiva nel pensare la viabilità, mettendo al centro la sicurezza dei ciclisti (e ovviamente dei pedoni). Sappiamo che le risorse a disposizione sono poche, ma spesso basterebbero dei piccoli interventi per destinare strade e spazi adeguati alla viabilità ciclabile, prestando attenzione soprattutto ai punti in cui viene a contatto con quella ordinaria.

 

Come Acli auspichiamo che le Amministrazioni dei nostri comuni vadano nella direzione di un cambio completo di mentalità, avendo come finalità la tutela e la salvaguardia di ciclisti e pedoni, in nome della valorizzazione della mobilità alternativa e sostenibile.