In merito all’intervista pubblicata sull’edizione odierna de “Il Giornale di Brescia” dal Vice Sindaco di Brescia dott. Fabio Rolfi, vogliamo precisare che la nostra osservazione al PGT non ha mai “appoggiato la richiesta di ben 5 moschee”.
Prendendo spunto dall’obbligo costituzionale che riconosce e tutela il “diritto di professare liberamente la propria fede religiosa”, visto che il PGT non prevede l’individuazione o la nuova costruzione di nuovi luoghi di culto, le Acli hanno formulato una osservazione tecnica proponendo di prevedere, “all'interno di tutti gli ambiti che ricomprendono aree dismesse, nuovi e adeguati spazi edificabili da dedicare al culto di ogni religione, affinché possa trovare ordinata espressione un diritto costituzionalmente garantito”.
Con l’occasione vogliamo però ricordare che le nostre attenzioni sul Pgt riguardavano anche altri argomenti altrettanto importanti tra cui, nell’ambito del Piano dei servizi la richiesta di “una maggior coesione sociale e rafforzamento del legame familiare, in particolare quello tra giovani coppie e famiglie d'origine”. Abbiamo così richiesto di “prevedere forme di housing sociale rivolto agli anziani nei quartieri attraverso il riutilizzo del patrimonio edilizio esistente” che favorirebbe la permanenza in città di giovani famiglie.
Riteniamo incomprensibile poi prevedere ulteriori costruzioni, facendo ricorso agli strumenti delle compensazioni e perequazioni, soprattutto se ciò porta nuove sottrazioni di terreni permeabili (agricoli o incolti). I terreni agricoli vanno salvaguardati.
Oppure, l’attenzione a non spogliare i quartieri di quei necessari servizi sociali e soprattutto commerciali, ritenendo sproporzionata nonché dannosa la previsione di destinare altre 5 macro aree alla costruzione di grandi centri commerciali che decreterebbero la morte dei piccoli negozi commerciali dei quartieri.
Resta chiaro infine che la nostra attenzione va in questo tempo alle tante fragilità presenti che necessitano di chiare scelte di priorità negli interventi. Questo significa abbandonare spese costose e non necessarie, come il parcheggio sotto il Castello, e utilizzare le risorse per garantire o implementare i servizi alla persona.