Da "Il giornale di Brescia" di martedì 20 marzo 2012
Il riconfermato presidente provinciale rilancia il binomio riflettere-operare
«Il principio del fare pensato afferma che il fare non si riduce ad un continuo fabbricare, né il pensare ad uno sterile esercizio mentale. Piuttosto occorre sviluppare bene - dar tempo, risorse e organizzazione - entrambi gli aspetti, perché uno non indebolisca l'altro» riassume Roberto Rossini, ieri sera riconfermato dal Consiglio provinciale presidente delle Acli bresciane - 11.500 iscritti - per il quadriennio 2012 - 2016. Rossini, 47 anni, sposato, due figlie, insegnante di diritto e metodologia della ricerca al Liceo Maddalena di Canossa, è delegato per la comunicazione della Presidenza nazionale del movimento. Con lui è stata eletta la nuova presidenza provinciale, che riprendiamo a fianco.
Il binomio riflettere - operare nella realtà si snoda tanto sul versante interno alle Acli quanto sul contesto socio-civile, coniugando l'agire politicamente al fare pensato. Tenendo ben presente il contesto di crisi strutturale del sistema fin qui conosciuto e che si manifesta in alcuni dati: negli ultimi anni la rinnovata galassia dei servizi aclisti è passata dall'incontrare 100.000 persone a 200.000, le domande per i 40 posti stagionali per il Caf sono esplose da una ottantina ad un migliaio.
Con Rossini ci soffermiamo sugli aspetti operativi che rimandano alla riflessione prospettata in fase congressuale. Per quanto riguarda la politica, Rossini indica le priorità di «sollecitare la partecipazione civile, cogliendo le opportunità date dalle campagne elettorali e l'uso di campagne di raccolta firme come azione sociale. Prioritario monitorare i piani di zona e le modalità di intervento degli enti pubblici e del territorio rispetto al welfare».
Movimento formativo - educativo, le Acli bresciane pongono grande attenzione «alla creazione di un ufficio studi idoneo a supportarne adeguatamente la funzione politico-sociale. Va rafforzata l'animazione editoriale, consolidando Battaglie Sociali, accrescendo la presenza sul web, riqualificando le collaborazioni con i media locali. Nell'ambito dell'animazione culturale si lavora a promuovere momenti di rilettura storica - vedi gli Anni Settanta -, di consolidamento di corsi e forum che hanno registrato notevole partecipazione, di focalizzazione degli eventi ad uno-due».
Rossini tocca due temi che hanno avuto grande spazio nel dibattito congressuale. A livello di animazione dei lavoratori «occorre stabilire contatti anche con le realtà scolastiche a cui proporre riflessioni sul senso del lavoro; rafforzare la relazione con i lavoratori attraverso proposte precise: sportello lavoro, sportello stranieri, fare i conti con la crisi...; prendendo spunto dal report dei redditi organizzare almeno una volta l'anno un convegno di studi sullo stato del lavoro a Brescia; rafforzare il rapporto con i sindacati».
Per quanto riguarda l'animazione cristiana, Rossini è convinto che «l'indicazione della mozione congressuale che "nelle nostre esperienze associative e nei nostri gruppi dirigenti deve farsi strada la necessità di orientare in maniera più marcata l'esperienza di vita cristiana, consapevoli che, se smarriamo tale riferimento, la vita associativa e i nostri servizi sono destinati a una progressiva opacità ed insterilimento", impone di cogliere l'opportunità del Sinodo per approfondire e chiarire il ruolo dei laici e la nostra vocazione nella Chiesa bresciana, come a continuare con la rete interassociativa».
Grande l'attenzione alla realtà interna alle Acli, con proposte che coinvolgono servizi, circoli, consiglio provinciale, «consapevoli che vanno date risposte nuove a domande nuove».
Adalberto Migliorati