Da "Il Giornale di Brescia" di domenica 2 febbraio 2014
Slot mob: in 200 chiedono un freno alle macchinette
L’iniziativa promossa dalle Acli Premiato l’esempio del «Tio Pepe»
Oltre ai soldi rischiano di far perdere anche la testa e si stima che in Italia abbiano già rovinato almeno un milione di giocatori compulsivi patologici. Per questo sono già molti i Comuni che hanno dichiarato guerra alle slot machines, così come la Regione Lombardia, che l'ottobre scorso ha approvato una legge anti-ludopatia. «Ora è lo Stato che deve fare la sua parte» il messaggio lanciato dalle circa 200 persone che ieri mattina hanno preso parte allo «slot mob», iniziativa promossa in tutta Italia da nexteconomia.org e coordinata a Brescia, 18esima città ad aderire, dalle Acli provinciali.
Il ritrovo in piazzale Arnaldo, poi la camminata, volantinando, fino al bar «Tio Pepe» di viale Venezia, «slot-free» da oltre un anno, per consegnare un attestato alla titolare del locale. Un gesto simbolico nella speranza che altri bar facciano lo stesso. «A Brescia c’è una mac- chinetta ogni 150 abitanti - chiarisce Roberto Rossini, presidente provinciale Acli - e in alcune zone della provincia, come Manerbio, il rapporto è addirittura di una ogni 80. Le conseguenze sono quelle che vediamo ogni giorno ai nostri sportelli. Famiglie rovinate dalle ludopatie». «Un bar senza slot ha più spazio per le persone» uno degli slogan della manifestazione, che ha voluto sottolineare anche i rischi di isolamento sociale dei giocatori patologici, oltre a denunciare il pericolo di infiltrazioni criminali e di usura dietro il business delle slot. «Tanto o poco, una macchinetta nel bar rende sempre - conferma la titolare del "Tio Pepe", Fiorella Bertoletti -. Io però ho rinunciato alle slot perchè era stressante vedere ogni giorno persone trascorrere ore davanti a quelle macchinette perdendo tempo e isolandosi. Non erano nemmeno miei clienti abituali, ma giocatori accaniti che venivano solo per le slot». La partecipazione all’iniziativa di numerosi politici bresciani ha dato ulteriore sostegno alle richieste avanzate a livello nazionale. «Lo Stato dovrebbe dare più potere ai sindaci e imporre formazione obbligatoria ai titolari di locali con slot, ma anche inasprire la tassazione nei confronti delle società che le gestiscono» ha sintetizzato Rossini. Per concludere lo «slot mob», insieme ad alcune classi del liceo Copernico che hanno raggiunto il corteo, aperitivo e partite a pincanello. «Gioco sano e gratuito».
Clara Piantoni