Tra Italia e Austria. Dal disastro umano ed ambientale del Vajont alla bellezza delle Dolomiti. Bellezza armonia e pace. Fare memoria. Nel ricordo di Andrea Trebeschi il nostro impegno nonviolento contro ogni totalitarismo. Imperi e confini. Trattati di pace preludi di guerra. Al Vienna International Centre: disarmo e lotta alla criminalità.
La nona edizione di Per...corri la Pace ha visto la staffetta tra i ciclisti e i runner.
Il primo gruppo è partito il sabato da Brescia in pullman, ed è poi partito da Longarone in bicicletta dopo aver visitato il cimitero dei caduti della tragedia del Vajont e incontrato alcuni superstiti ancora in vita. Anche se il tempo avverso ha costretto ad alcuni brevi tratti di trasferimento in pullman e in treno, tutto è andato per il meglio.
I ciclisti sono passati per Cortina, il lago di Misurina, Lienz, l'impegnativa e bellissima salita del Grossglockner, Salisburgo, Enns. Nella giornata di martedì il pomeriggio è stato dedicato alla visita dei campi di concentramento di Mauthausen e Gusen, dove hanno perso la vita più di 120mila persone. Tra questi anche molti bresciani, che sono stati ricordati al momumento degli italiani. In particolare a Gusen sono state ricordate le figure di Rolando Petrini e di Andrea Trebeschi (che lì perse la vita), grazie al ricordo appassionato del nipote Antonio. I ciclisti sono arrivati a Vienna nel pomeriggio di martedì, accolti di fronte alla Cattedrale di Santo Stefano dai podisti. La mattina di mercoledì è stata dedicata alla visita all’Agenzia internazionale per l’energia atomica e all’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine, ospitate nel Vienna International Centre, di cui si celebra quest’anno il 40° anniversario. I bresciani si sono confrontati con alcuni funzionari degli uffici e con Maria Assunta Accili, Ambasciatrice italiana presso le Organizzazioni Internazionali a Vienna.
Al termine dell'interessante incontro, di fronte alla sede dell'ONU, i runner sono partiti per la staffetta che li ha riportati fino a Brescia, correndo per le strade dell'Austria e dell'Italia, lungo quei confini che oltre un secolo fa furono spettatori di una tragica guerra (preludio di un conflitto ancora più disastroso), e che ora uniscono comunità e popoli che si riconoscono nella stessa famiglia europea. I runner sono arrivati a Brescia nel pomeriggio di sabato 7 settembre, accolti dai ciclisti (che hanno fatto con loro gli ultimi km) e i rappresentanti del Comune, della Provincia e della Diocesi di Brescia.